Le informazioni sul richiamo alimentare per un allarme Escherichia coli reso noto dal Ministero della Salute. La questione è urgente.

Un allarme Escherichia coli è stato reso noto da parte del Ministero della Salute e riguarda un prodotto ittico che presenta per l’appunto una contaminazione batterica specifica. Si tratta proprio della Escherichia, appunto.

Una diversità di specie ittiche in vendita
Una diversità di specie ittiche in vendita (Foto Canva – Ricettasprint.it)

E l’allarme Escherichia coli trova giustificazione dal fatto che la ingestione di alimenti che risultino presentare questo specifico batterio possono molto facilmente dare adito a delle conseguenze fisiche negative anche importanti.

I sintomi più noti di ciò sono rappresentati dalla comparsa di vomito, diarrea, nausea, dolori addominali e nei casi più gravi anche di un ricovero al pronto soccorso. Purtroppo però la segnalazione riportata dal Ministero della Salute è decisamente tardiva.

Infatti l’avviso riporta la data di cinque giorni fa. Ma per prodotti ittici come quello in questione si tratta di un lasso di tempo troppo grande. Infatti è necessario intervenire al massimo entro uno o due giorni.

Allarme Escherichia coli, qual è il prodotto richiamato

Il prodotto segnalato è rappresentato da delle vongole lupino e da degli scrigni di Venere che riportano il marchio Giò Mare. I controlli compiuti su alcuni campioni di questi frutti di mare hanno confermato come corrisponda al vero la presenza di una elevata carica di batteri della Escherichia coli.

I prodotti sottoposti a richiamo alimentare
I prodotti sottoposti a richiamo alimentare (Foto Ministero della Salute – Ricettasprint.it)

I prodotti sono nello specifico:

  • Vongola lupino (Chamelea gallina), in confezioni da 0,5 kg, 1 kg e 5 kg, con i numeri di lotto 233981, 233972, 233581 e 233781;
  • Scrigno di Venere (Scapharca inaequivalvis), in confezioni da 1 kg e 5 kg, con il numero di lotto 233581.

L’azienda produttrice è la Giò Mare Spa, con stabilimento di produzione che è ubicato in Emilia-Romagna, all’interno del territorio della località di Cesenatico, in provincia di Forlì-Cesena.

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Chiunque abbia ancora in casa una o più unità del prodotto sottoposto a richiamo alimentare è tenuto a riconsegnarlo al punto vendita di riferimento. In questo modo sarà possibile ottenere o il rimborso della cifra spesa oppure altro.

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Infatti i consumatori possono anche propendere per la sostituzione con altro tipo di merce, dall’equivalente prezzo di vendita.

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Il tutto può essere fatto anche senza che si disponga più dello scontrino rilasciato al momento dell’acquisto, visto che si tratta di una situazione urgente e che riguarda in maniera diretta la salute dei consumatori.