C’è enorme preoccupazione tra la comunità medica in Europa per quanto sta accadendo a causa dell’accresciuto allarme Listeria, qual è la situazione.
Nel 2024 in Europa si è registrato un aumento dei casi gravi di listeriosi, con la malattia che ha causato la percentuale più alta di ricoveri e decessi tra tutte le infezioni di origine alimentare segnalate nell’Unione Europea. Secondo l’ultimo Rapporto Zoonosi 2024, la listeriosi, che è una infezione causata dal batterio Listeria monocytogenes, ha totalizzato 3.041 casi confermati nell’anno, con circa 1.700 ricoveri ospedalieri (56%) e 301 decessi (circa il 10% dei casi).

E questi dati sono pure parziali, perché per circa il 42% delle infezioni non è disponibile la storia clinica completa. Considerando solo i casi per i quali si conosce l’esito, la percentuale di ricoveri sale al 97% e quella dei decessi al 15%, un indicatore della gravità intrinseca di questa malattia. Il rapporto annuale, che copre dati raccolti nei 27 Stati membri dell’Unione Europea, nel Regno Unito e in altri otto Paesi europei non UE, mostra che la listeriosi non è la zoonosi più frequente ma è certamente una delle più serie.
Allarme Listeria, i numeri che spaventano
Campylobacteriosis e Salmonellosi restano le cause più comuni di malattie di origine alimentare, con rispettivamente 168.396 e 79.703 casi nel 2024, ma presentano tassi di ospedalizzazione e mortalità inferiori rispetto alla listeriosi. I dati indicano anche che la tendenza all’aumento delle infezioni da Listeria non è un fenomeno isolato. Rispetto agli anni precedenti, il numero di casi segnalati mostra un significativo incremento.

Dai 1.887 casi nel 2020 ai 3.041 nel 2024, un trend che può essere influenzato da vari fattori demografici e comportamentali. Tra le possibili cause, il rapporto cita l’invecchiamento della popolazione europea, che porta a un maggior numero di persone vulnerabili alle forme gravi della malattia.
Ed il cambiamento delle abitudini alimentari, in particolare l’aumento del consumo di prodotti alimentari pronti al consumo. Anche pratiche inadeguate nella manipolazione e conservazione degli alimenti possono contribuire all’aumento dei casi.
Tantissimi i prodotti richiamati per Listeria
Nonostante questi segnali di allarme, i livelli di contaminazione da Listeria nei prodotti alimentari rimangono relativamente bassi. I dati di sorveglianza indicano che la percentuale di campioni che superano i limiti di sicurezza europei è compresa tra lo 0% e il 3%, con le salsicce fermentate come uno dei prodotti più frequentemente contaminati tra quelli analizzati. In Italia, la situazione rispecchia quella osservata a livello sovranazionale: nel 2024 sono stati 238 casi di listeriosi segnalati e otto focolai confermati.
E, secondo i dati raccolti dalla testata, 196 prodotti sono stati richiamati dal mercato italiano per presenza accertata o sospetta di Listeria, in parte a causa di un richiamo precauzionale di tramezzini contaminati. Il rapporto sottolinea che la listeriosi è una malattia rara ma potenzialmente molto grave, soprattutto per categorie vulnerabili come anziani, donne in gravidanza, neonati e persone con sistema immunitario compromesso.
Per questo motivo, il documento ribadisce l’importanza di buone pratiche di igiene alimentare: mantenere il frigorifero a temperature adeguate (≤ 4 °C), consumare i prodotti prima della data di scadenza, cuocere bene carni e pollame, lavare mani e superfici di lavoro e separare alimenti crudi da quelli cotti.






