Vige una continua allerta alimentare a causa della presenza di mercurio, e tante tipologie di pesce ed abitudini alimentari contribuiscono a tenere il pericolo purtroppo a livelli elevati.
Il pesce è universalmente riconosciuto come un alimento prezioso per la salute: ricco di proteine nobili, vitamine e acidi grassi omega-3, rappresenta un pilastro di una dieta equilibrata. Tuttavia, recenti studi evidenziano che non tutti i pesci sono uguali in termini di sicurezza alimentare. Il Consiglio Nazionale per la Sicurezza Alimentare (CNSA) ha recentemente pubblicato una ricerca che mette in guardia contro l’eccessiva assunzione di alcune specie, a causa dell’elevata concentrazione di metilmercurio.

Il metilmercurio è un composto tossico per l’organismo umano. L’attenzione è particolarmente alta per i bambini e le donne in età fertile, categorie più vulnerabili agli effetti del mercurio sul sistema nervoso. Il problema nasce dal fatto che molte persone tendono a consumare le stesse varietà di pesce in maniera ripetuta, tra cui tonno e pesce spada, popolari sulle tavole italiane.
Quali sono i pesci che contengono mercurio?
Questo comportamento aumenta il rischio di superare la soglia settimanale di mercurio consentita dall’EFSA, anche con poche porzioni. Ad esempio, una porzione e mezza di tonno fresco o pesce spada può già far raggiungere il limite massimo raccomandato. Per questo motivo, il CNSA raccomanda di limitare il consumo di queste specie a una porzione a settimana, mentre per il tonno in scatola non più di due volte settimanali.

Lo studio ha evidenziato anche quali varietà siano più sicure e consigliabili per un consumo frequente. Tra queste troviamo l’aringa, lo sgombro, il salmone e la trota, pesci che contengono meno metilmercurio e, al contempo, più omega-3, elementi essenziali per il benessere cardiovascolare e cerebrale.
Queste specie sono quindi ideali per integrare regolarmente nella dieta senza incorrere nei rischi legati al mercurio. Un’altra raccomandazione importante è la varietà. Non concentrare il consumo su un’unica specie di pesce significa non solo ridurre l’esposizione al mercurio, ma anche favorire una dieta più equilibrata e nutrizionalmente completa.
I modi per aumentare la sicurezza
Varie modalità di cottura, come la cottura al vapore, alla griglia o al forno, possono preservare le proprietà nutrizionali del pesce, rendendolo ancora più salutare. Inoltre, è consigliato prediligere pesce allevato con mangimi vegetali, che tende a contenere meno contaminanti rispetto a quello catturato in natura o allevato con alimenti convenzionali.
Questa scelta consente di godere dei benefici del pesce senza compromettere la salute, mantenendo un occhio attento alla qualità e alla sicurezza degli alimenti consumati. In sintesi, il pesce rimane un alimento fondamentale e salutare, ma la scelta delle specie giuste e la varietà nel consumo sono essenziali per limitare l’esposizione al mercurio.
Tenere conto delle indicazioni del CNSA permette di proteggere le categorie più a rischio, come bambini e donne in età fertile, e di continuare a beneficiare delle proprietà nutrizionali del pesce, integrandolo in una dieta equilibrata e sicura.






