I dati comunicati dalle autorità preposte sull’allarme Salmonella che è emerso nel corso delle scorse ore per quanto riguarda il mercato di casa nostra.
Un allarme Salmonella irrompe con fragore sulla scena degli aggiornamenti che riguardano le notizie in merito alla salubrità dei prodotti posti in commercio in Italia.
Purtroppo è emersa una situazione di non congruità che ha portato le autorità di controllo a dovere intervenire in maniera drastica ed immediata.
L’allarme Salmonella in questione porta la firma degli ispettori del Rasff, cioè del Sistema Rapido Europeo per la sicurezza di alimenti e mangimi. Organismo che è sempre pronto a stoppare sul nascere ogni possibile situazione di rischio anche solo teorizzato a danno dei consumatori.
Il Rasff ha scovato qualcosa che non va all’interno di un prodotto messo in vendita nel nostro Paese e che l’Italia importa dall’estero. Per questo prodotto è scattato subito lo stop totale alla commercializzazione, con relativo richiamo alimentare.
La varietà di Salmonella individuata a seguito di alcuni controlli compiuti su dei campioni di questo articolo alimentare è quella della Salmonella spp. L’ingestione di alimenti contaminati in questo modo può comportare il manifestarsi di reazioni fisiche avverse.
Le più comuni e note sono rappresentate da nausea, vomito, diarrea e dolori addominali, che possono sorgere anche entro un’ora dall’ingestione del cibo contaminato. Il prodotto in cui è stata trovata una fin tropo elevata concentrazione di Salmonella spp. è rappresentato da delle cosce di pollo surgelate.
Questo prodotto arriva dalla Polonia. Nonostante ciò, il livello di rischio segnalato da parte del Rasff è stato giudicato non serio.
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Ma per precazione si è comunque proceduto con il richiamo alimentare, come da prassi in situazioni del genere. Anche il nostro Ministero della Salute ha ricevuto tutte le dovute informazioni del caso.
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Grazie al Sistema rapido di allerta europeo per la sicurezza di alimenti e mangimi riusciamo ogni giorno a stare il più al sicuro possibile. Gli incaricati che mettono in pratica direttamente quelle che sono le direttive emanate dalla Commissione Europea in fatto di sicurezza alimentare usano la tolleranza zero.
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Anche in situazioni di semplice sospetto o di rischio solo teorizzato infatti la procedura standard vuole che si proceda con il richiamo alimentare.
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