Benedetta Parodi a muso duro denuncia un fatto davvero molto grave, a quanto pare è stata letteralmente spogliata e le sue immagini subito virali sul web… un fatto che l’ha scossa nel profondo.
E se un giorno ti svegliassi scoprendo che una tua foto, magari scattata per caso durante una vacanza o un evento, è stata trasformata da un’intelligenza artificiale in qualcosa che non hai mai autorizzato? È questo l’incubo che ha vissuto Benedetta Parodi.

La conduttrice e food influencer stavolta si ritrova al centro di un vortice inquietante, parlando di quello che le è accaduto: violenza digitale, fatta di immagini deepfake e contenuti generati senza alcun consenso.
“Anche io tra le donne spogliate con l’IA”
È con queste parole che Benedetta Parodi ha scelto di denunciare pubblicamente quanto le è accaduto. Lo ha fatto attraverso i suoi canali social, lanciando un messaggio forte e deciso: “È una violenza subdola e disgustosa, bisogna denunciare con tutte le nostre forze“. A scatenare la sua reazione è stato il coinvolgimento, suo e di altre donne famose, in una rete di immagini pornografiche false, generate da un’intelligenza artificiale e pubblicate su siti come SocialMediaGirls, che conta oltre 7 milioni di iscritti.
Ma Benedetta Parodi non è solo un volto noto: è anche una donna che ha una vita privata da proteggere a ogni costo. E proprio pensando alle sue figlie e a tutte le ragazze giovani che subiscono senza avere una voce, ha deciso di esporsi. Lo ha fatto perché “il rispetto nei confronti delle donne è un valore primario“, come ha dichiarato in un’intervista a Repubblica. E quando il rispetto viene violato anche sul piano digitale, non possiamo più girarci dall’altra parte.
Una profonda ferita per Benedetta Parodi e non solo…
Il caso di Benedetta Parodi non è isolato. Purtroppo, sono tante le donne, famose e non, che si trovano vittime inconsapevoli di questo tipo di manipolazioni. Basta una foto, una semplice immagine pubblica, e il gioco è fatto: l’intelligenza artificiale è in grado di spogliare digitalmente una persona e farne circolare il contenuto come se fosse reale. È da ritenere una violenza invisibile, ma profondissima, che mina la dignità e il diritto alla propria immagine.
Parodi ha voluto lanciare così lanciare un messaggio davvero molto importante aprendo totalmente il suo cuore: questo non è solo un problema di gossip o di celebrità, è una battaglia culturale. Una battaglia che chiama in causa la nostra capacità di reagire, di difendere la privacy, di educare le nuove generazioni all’uso etico della tecnologia.






