Come funziona la cosa: ChatGPT fa la spesa e ti affianca in questo, si tratta però di un qualcosa del tutto privo di rischi oppure no?

ChatGPT fa anche la spesa ora. Nel novero dei moderni e più recenti ritrovati della tecnologia, trova spazio anche il peso sempre più grosso che le varie intelligenze artificiali stanno avendo nella vita di tutti i giorni. Dai loro laboratori di informatica ed ingegneria, già da qualche anno vari tipi di IA sono usciti, per diventare di uso pubblico. Non sempre delle IA se ne fa un uso consono. Il loro scopo è quello di integrare il lavoro dell’uomo, e non di sostituirlo o di creare degli illeciti.

donna fa la spesa, un'altra stupita ed il logo di ChatGPT
ChatGPT fa la spesa al posto tuo, e la fa meglio di te: guardare per credere – ricettasprint.it

Limitatamente allo spazio dell’umanamente consentito, adesso ChatGPT si cimenta pure nella spesa. La più famosa versione di IA esistente, realizzata da Open AI, farà tutto questo al posto nostro. Ciò che sta davvero per cambiare infatti è il modo in cui compiliamo il carrello. Anziché sfogliare menu, attivare app o navigare in siti e-commerce, presto potremmo fare la spesa semplicemente dialogando con un’intelligenza artificiale.

ChatGPT fa la spesa al posto tuo, in che modo

Walmart, colosso della grande distribuzione negli Stati Uniti, ha stretto una partnership con OpenAI per integrare una funzionalità che permetta agli utenti di acquistare generi alimentari interagendo direttamente con ChatGPT. Per ora la IA viene impiegato soprattutto come strumento di ricerca.

La homepage di ChatGPT su smartphone
ChatGPT fa la spesa al posto tuo, in che modo – ricettasprint.it

La IA suggerisce prodotti pertinenti in base ai prompt dell’utente e reindirizza ai link d’acquisto. Ma la novità annunciata è che, entro breve, il servizio si allargherà: si potrà completare l’intero processo di acquisto all’interno della chat, senza uscire dall’ambiente IA.

Walmart non ha ancora fissato una data di lancio ufficiale, ma assicura che il servizio verrà implementato a breve. Secondo alcuni però non tutto questo andrebbe recepito come positivo. Non mancano infatti alcune dubbi.

Impatti, rischi e interrogativi della cosa

Ci sono numerosi interrogativi su come questo cambiamento rivoluzionerà il comportamento d’acquisto, l’economia dei retailer e l’equilibrio competitivo tra giganti e piccoli negozi locali. Un’interfaccia conversazionale come ChatGPT potrebbe indirizzare maggiormente le scelte dell’utente. Ad esempio consiglierebbe marche, varianti o formati sulla base di dati e algoritmi fedeli alle grandi catene con cui è integrato.

Il rischio? Una sorta di “pilota automatico dell’acquisto”, dove la trasparenza, la pluralità delle offerte e la libertà di scelta potrebbero essere limitate, a tutto discapito delle realtà commerciali più piccole. Mentre i grandi gruppi come Walmart potranno sfruttare i vantaggi dei dati e delle integrazioni IA, le realtà più piccole rischiano di restare ai margini.

Le piattaforme di intelligenza artificiale tendono a favorire chi ha già visibilità e capacità di inserimento nei grandi database. Inoltre, la concentrazione dei dati può rendere più difficile l’accesso a retailer indipendenti che non dispongono delle stesse risorse tecnologiche.

Scenari futuri e modello di adozione

Ad oggi Walmart ha già sperimentato meccanismi come Instant Checkout, anche senza passare da cashier “umani”. La stretta collaborazione con OpenAI potrebbe dunque estendere queste funzionalità all’intero processo d’ordine alimentare via chat.

L’adozione su larga scala comporterà sfide tecniche (sicurezza, privacy, accuratezza dei suggerimenti) e normative (trasparenza dei criteri di raccomandazione, regolamentazioni antitrust). Una delle domande centrali è: chi deciderà quali fornitori vendere tramite l’interfaccia AI? I criteri potrebbero diventare opachi, con delle possibili conseguenze non positive per la libera concorrenza.