Tantissimi studi in merito confermano che il cibo integrale fa solo bene: non immaginerete quali patologie sia in grado di contrastare.
Cibo integrale, per gli esperti in ambito nutrizionale è importante assumerlo con regolarità. Questo significa che il grano che lo va a comporre tiene unite tutte e tre le sue componenti principali non subirà modifiche nel corso della macina.
Tali componenti sono l’endosperma (la parte interna che contiene l’amido), il germe (presente in appena il 2% del totale ma ricchissimo di sostanze importanti) e la crusca, che funge da protezione esterna. Separare queste parti porta ai vari gradi di farina raffinata a seconda delle percentuali, quindi tipo 0 oppure 00. Se restano unite si ricava la farina integrale.
Svariati studi universitari confermano come il consumo frequente e con cadenza quotidiana di cibo integrale riesca a proteggere l’organismo. Alla base di queste affermazioni ci sono studi lunghi anche 50 anni su una larga fetta di soggetti campione.
Il cibo integrale in particolare protegge contro malattie del sistema circolatorio come gli ictus e gli infarti.
Cibo integrale, è salutare ma ha qualche effetto collaterale
Un rischio che cala del 21% assumendo due o tre porzioni al giorno. Inoltre la farina integrale di per sé viene ritenuta molto utile anche per prevenire del 40% in più il sorgere del cancro. Una cosa sempre rafforzata da osservazioni dirette su soggetti apposi
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Poi gli alimenti integrali regolarizzano anche il lavoro svolto dall’intestino nei processi digestivi. Ci sono però anche degli svantaggi, come ad esempio il fatto che il cibo integrale tenda a conservarsi meno rispetto a quello che non lo è.
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La farina integrale dura solo un paio di mesi, quella raffinata resiste per anni. E gli alimenti integrali non sono indicati per chi ha intestino irritabile, a causa della presenza massiccia di fibra insolubile.
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