Donne tavolini nel corso di un evento elegante a Verona, la cosa innesca delle inevitabili polemiche. Quanto sono state pagate.
Donne usate come tavolini, succede a Verona durante un appuntamento di una certa caratura. Gli ospiti arrivati al locale prestabilito hanno trovato un particolare e mai visto “accessorio” di arredo rappresentato da delle ragazze dal fisico mozzafiato. E la cosa fa seguito a quanto avvenuto nel corso della scorsa estate in un resort in Sardegna, dove nel corso di una festa era toccato ad un’altra ragazza fare da “dessert” e mostrandosi vestita solamente da tanta crema di cioccolata.
Questa volta invece abbiamo avuto le donne usate come tavolini, cosa della quale si sta parlando molto soprattutto in zona. La vicenda ha avuto luogo al Palazzo della Gran Guardia per i 75 anni del Consorzio Zai, un ente molto conosciuto nella città scaligera. Tutto ciò ha suscitato le veementi proteste da parte di Barbara Bissoli, vicesindaco di Verona in quota centro-sinistra, la quale ha parlato di “chiara oggettivazione della donna” e di svilimento della figura femminile.
Donne usate come tavolini, per molti si tratta di un qualcosa che andava evitato
Ci si chiede anzitutto a chi giova una trovata del genere, e poi quali siano la attrattiva di tutto ciò ed il fine. A che serve ricorrere ad una simile carnevalata? Ma soprattutto, colui o coloro che hanno ideato questa mossa scenica di dubbio gusto non si sono posti la domanda relativa a quelle che avrebbero potuto essere le reazioni immancabili? Che chiaramente sono risultate essere negative.
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Eppure non tutti si sono detti contrari a questa iniziativa, a cominciare da una delle “ragazze tavolino” coinvolte. Per quest’ultima è stata una occasione per potere fare dell’arte e per potere esprimersi in maniera artistica, per l’appunto.
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La cosa non le ha dato la sensazione di sentirsi sfruttata ed usata. Inoltre una sola ora di lavoro le ha fruttato 150 euro, molto più rispetto a quello che è una singola giornata di lavoro da cameriera.
