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Dimagrire, con il metodo ‘emotional brain training’ sarà più facile

Dimagrire, l’emotional brain training allenerà il nostro cervello a rendere il tutto più facile

Con il metodo dell’emotional brain training, dimagrire sarà più semplice. Il metodo è universale ed ‘allena’ il cervello a benvolere qualcosa.

Per dimagrire occorrono una dieta e tanta buona volontà. Ed una grossa mano ce la dà anche lo svolgere dell’attività fisica con una certa regolarità. Ma è dal cervello che parte l’impulso decisivo, come detto. ne sono convinti alcuni studiosi che hanno condotto studi appositi: per perdere peso è la percezione che si ha del cibo che ci farà fare la differenza. Pensate che dal 1975 ad oggi, il numero di persone obese in tutto il mondo è triplicato. Questo trova spiegazione in diverse cause, come un aumentato benessere espanso, più cibo per molti di noi, uno stile di vita diventato sempre più sedentario, stress e pigrizia. Tutte cose che ci portano a vedere nel cibo una valvola di sfogo, con cibo poco salutare che si ripercuote in maniera negativa sul nostro fisico e sul nostro metabolismo. Studiosi inglesi ci dicono che il cervello poi predilige i comportamenti abitudinari. Quindi se siamo sottoposti ad un circolo vizioso nel quale a farne le spese è la nostra forma fisica, ecco spiegate anche le difficoltà al cambiamento. La soluzione sarebbe eliminare i fattori di stress, cosa però niente affatto semplice.

LEGGI ANCHE –> Dieta, il segreto per dimagrire rivelato da uno studio

Dimagrire, per riuscirci bisogna anche lavorare sul cervello

Allora possiamo affidarci a quello che gli esperti preposti in queste osservazioni hanno chiamato ‘emotional brain training’. Si tratta di un metodo grazie al quale focalizzare il cibo in maniera diversa. Gradualmente, passo dopo passo, prima di ogni pasto principale occorre pensare positivo su quello che ci accingiamo a masticare. Il metodo però si applica anche ad altri ambiti, e non solo al cibo. In pratica si allena il cervello a spostarsi dalle zone e dai fattori di stress a quelli più positivi, in una sorta di ricablaggio. Ci sono nello specifico 2 stati di gioia, uno di stress leggero e due di tensione. Bisogna fermarsi e prendere consapevolezza delle cose buone e di quelle negative che conseguiranno dal nostro comportamento.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.

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Salvatore Lavino

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