Gabriele Bonci torna a raccontarsi durante una rarissima intervista, questa volta rilasciata al podcast One More Time, condotto da Luca Casadei.
Gabriele Bonci è ancora oggi il re della pizza italiana, un punto di riferimento nella nostra nazione che è stato in grado di conquistare anche l’estero con le sue ricette, cultura della lievitazione e ricerca sul campo anche da questo punto di vista.
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Una carriera che l’ha condotto subito all’apice del successo, alla televisione e un business che l’ha condotto anche in America. In men che non i dica la ‘pizza’ di Gabriele Bonci diventa un’istituzione, ma nessuno dei suoi fan poteva di certo immaginare cosa stesse succedendo a telecamere spente nella sua vita privava, dalla lotta contro la droga al mancato suicidio.
Lo stesso Bonci, a Luca Casasei parlando della dipendenza rivela: “Quando apro la pizzeria peso 90 chili, ammazzo quell’uomo a 180 chili. La mia è una ricerca di perdono. Le mie dipendenze, quella sostanza (la cocaina ndr) la combatterò fino alla morte“.
Una lunga intervista che rappresenta la risposta a numerose domande che in questi anni i fan di Gabriele Bonci si sono posti nel vedere cambiare considerevolmente la vita del re della pizza, ma anche il suo aspetto fisico.
Domande che trovano una risposta in dichiarazioni forti, inimmaginabili, ma reali: “Purtroppo non ho paura della morte, purtroppo c’ho giocato tantissimo con la morte“. Dopo questa confessione, il racconto shock sul tentato suicidio: “Ho mangiato sonniferi e mi sono messo a dormire su una finestra, un cornicione al nono piano. Riangraziando Dio la mattina stavo ancora su quel cornicione, ma se poco poco mi giravo, mi sarei fatto nove piani. E lì n po’ mi sono messo paura. Adesso sto veramente bene, sto concentrato“.
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Il racconto in questione ha colpito anche Luca Casadei conduttore del podcast One More Time, motivo per cui lui stesso per capire meglio quanto riferito dal re della pizza ha posto a Gabriele Bonci chiede: “Tu hai detto che eri imbrigliato in un cosa che non ti rende felice, e tu hai detto l’ho voluto ammazzare il personaggio“.
Gabriele Bonci, felice di aver intrapreso un nuovo percorso professionale e di vita che gli ha permesso di esorcizzare i demoni del passato e guardarli con fermezza negli occhi, ecco che conclude così la sua riflessione: “È una cosa che mi rende immobile, io il personaggio l’ho proprio ucciso perché io ho fatto la rivoluzione… quando tu parli di rivoluzione si parla anche di morti. In ogni rivoluzione ci sono i morti, e il morto è quello… è quel ciccione e l’ho ucciso“.
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