Gianfranco Vissani è stato travolto dalla buferae lo chef si lascia andare ad un clamoroso sfogo, il quale è arrivato in modo del tutto inaspettato. Ecco cosa sta succedendo nello specifico.
Nel corso degli anni Gianfranco Vissani non è stato semplicemente uno degli chef stellati italiani più amati all’estero, ma allo stesso anche portavoce di varie ‘denunce’ fatto sui social o attraverso la stampa per una drammatica situazione nella quale versa attualmente la ristorazione italiana.
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Recentemente, infatti, Gianfranco Vissani è tornato a parlare di un momento davvero molto delicato che insieme al figlio Luca, soprattutto dopo la bufera scatenata all’interno del loro ristorante nei pressi di Orivieto.
Gianfranco Vissani travolto dalla bufera
A tenere banco nel mondo del web troviamo un nuovo sfogo fatto da Gianfranco Vissani che, dopo la bufera che si è abbattuta sul suo business, ha deciso di uscire allo scoperto e davanti i microfoni dell’Ansa rivelare cosa sta succedendo al suo ristorante a Orvieto.
Gianfranco Vissanti all’agenzia di stampa italiana ha rilasciato la seguente e sconvolgente dichiarazione: “A luglio di un anno fa la bolletta dell’energia elettrica era di 5.900 euro, quest’anno siamo chiamati a pagare 16.500 euro e per agosto è atteso un ulteriore rincaro del 20%. Se ci vogliono far chiudere basta che ce lo dicano“.
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“Impossibile continuare”
Una situazione davvero difficile da sostenere per i Vissani, i quali hanno deciso di mostrare agli italiani quali sono i costi che stanno dovendo sostenere per mantenere la loro attività e non solo.
Luca Vissani, facendo eco alle parole dello chef stellato, ha poi continuato così lo sfogo alla stampa: “Qualcuno ho visto che mette negli scontrini il costo di luce e gas. Se dovessi fare la stessa cosa dovrei spalmare sul conto dei clienti mille euro al giorno, dato che il nostro ristorante resta aperto 16 giorni al mese”. Successivamente, ecco che con tono molto amareggiato, Vissani ha così concluso le sue dichiarazioni: “A queste condizioni è impossibile continuare a fare impresa in Italia“.
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