Giorgio Locatelli anni difficili umilianti - RicettaSprint
Giorgio Locatelli anni difficili umilianti – RicettaSprint

Giorgio Locatelli è tornato in Italia per rimettersi in gioco in qualità di giudice nel programma di MasterChef Italia, ma a tenere banco nel mondo del web oggi troviamo il racconto che lo chef ha fatto circa alcuni anni difficili vissuti lontano dall’Italia. Il momento determinante in cui lo chef ha poi deciso di tentare il tutto per tutto per raggiungere il suo sogno e avviare così la sua carriera in campo culinario.

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L’estate 2021 ha segnato l’avvio delle registrazioni dell’undicesima stagione di MasterChef Italia, la terza che vede Giorgio Locatelli in qualità di giudice per il talent show al fianco del veterano Bruno Barbieri e Antonino Cannavacciuolo.

Nel corso delle ultime ore, però, nel mirino dell’attenzione del web troviamo una confessione che lo chef ha rilasciato in occasione di una lunga intervista rilasciata non poche settimane fa a Mowmag.com, qui dove ha voluto condividere il racconto degli anni in salita verso la conquistata del proprio sogno professionale. In particolar modo, lo chef ha avuto modo di parlare dei tre anni vissuti a Parigi qui dove ha avuto modo di mettersi in gioco in qualità di chef… un momento molto difficile come lo stesso ha poi spiegato.

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Giorgio Localetti “Anni lunghi, umilianti” | Ecco cos’è successo a Parigi

Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, nel mirino dell’attenzione del web in queste ore troviamo la pubblicazione della passata intervista rilasciata al Mowmag.com, qui dove ha raccontato i primi anni della sua carriera nel mondo della cucina nella capitale della Francia dichiarando: “A Parigi, tre anni lunghi, umilianti”. Nel momento in cui gli viene chiesto il perché dei tre anni difficili vissuti a Parigi, ecco che Giorgio Locatelli chiarisce il tutto dichiarando: “Per come ti trattavano. Dovevi essere pronto a farti umiliare ogni giorno per lavorare, una cosa sbagliatissima. Dopo Parigi sono tornato a casa, non volevo più fare il cuoco, se avere successo nel mio mestiere significava diventare una pessima persona non era ciò che volevo”.

Nonostante la difficile delusione, però, fu la nonna dello chef ad incoraggiarlo nel perseverare circa la realizzazione del proprio sogno e percorrere così una nuova strada per diventare lo chef che desiderava. Durante l’intervista sopracitata, infatti, Giorgio Locatelli ricordando la nonna ha concluso così il suo racconto: “In maniera filosofica, che mi disse: tu puoi essere lo chef che vuoi essere tu. Parole semplicissime ma di una verità che ti accende la luce, per questo le sarò sempre grato”.

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