Le pause al lavoro sono un vero e proprio momento sacro che nel tempo è diventato irrinunciabile, durante il quale molto spesso vengono portati anche dei dolci da condividere con i colleghi ma secondo una recente scoperta questi sono in grado di uccidere lentamente anche peggio del fumo passivo.
Quante volte vi sarà capitato di realizzare un dolce in casa da condividere con i colleghi e rendere la pausa più gradevole da condividere, o magari scegliendo un dolce al bar portare così nel luogo di lavoro facendo un regalo ai propri colleghi.
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Fin qui nulla di male se consideriamo il fatto che quello che stiamo affermando è una pratica molto più in comune di quanto in realtà si possa immaginare, basta pensare alla propria quotidianità durante la giornata di lavoro o a quella di un nostro caro amico per rendersi conto che portare cibo per la pausa è diventato un gesto di comunione e divisione del tempo.
Eppure, a intervenire sulla questione è stata persino l’università di Oxford che ha attenzionato il fenomeno lanciando su scala mondiale un allarme che sta preoccupando e facendo discutere i media.
Un dolce può uccidere come una sigaretta?
Non è la prima volta che gli scienziati realizzino degli studi ad hoc in relazione al modo in cui questi interagiscono con il proprio corpo, sia quelli realizzati in casa che quelli che vengono comprati attraverso le grandi distribuzione o al bar.
Quanto detto dipende sempre dalla presenza di grassi e zuccheri in eccesso che vengono inseriti all’interno di alcune pietanze e che possono essere nocivi per la salute dell’uomo in senso lato, ma lo studio fatto dall’università di Oxford si concentra su un qualcosa di molto diverso così come confermato dal parere condiviso dal professore di dietologia e salute della popolazione Susan Jebb: “Non basta farla affidamento a sforzi straordinari della volontà personale per impedire l’eccesso di cibo in una società già costantemente esposta ai prodotti alimentari”.
Infatti, secondo quanto emerso dal nuovo studio scientifico realizzato in tal senso sembrerebbe che un dolce consumato in un momento sbagliato potrebbe rappresentare così un eccesso di cibo o di junk food e quindi essere dannoso tanto quanto il fumo passivo.
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Scatta il nuovo allarme
Secondo quanto emerso dallo studio in questione, la problematica relativa al fatidico dolce da portare in ufficio è legata ad un consumo eccessivo di cibo e di junk food che ormai sono entrati all’ordine del giorno nella nostra quotidianità, oltre che nell’alimentazione come espediente veloce per ammortizzare i tempi e concedersi una fatidica pausa dal lavoro con uno snack.
L’allarme in questione è da ricondurre anche al cibo salato rappresentando anche questo un eccesso che andrebbe evitato in qualsiasi modo così come viene richiesto di non fumare negli ambienti chiusi o nel posto di lavoro, ma ancor meglio viene consigliato di evitare di aggravare i propri polmoni con il fumo delle sigarette, anche se nel caso del cibo la paura è rappresentata dal sovrappeso e quindi da una possibile obesità.
Suan Jebb, infatti, ha poi concluso così il suo intervento: “Il fumo passivo causa un danno agli altri e lo stesso vale per il cibo. Mentre dopo tanto tempo lo abbiamo capito per il fumo, e abbiamo fatto tanti sforzi per garantire ambienti separati, per il cibo non siamo ancora arrivati a questa consapevolezza”.
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