Mettere il limone sui frutti di mare ha una utilità anche pratica oltre che per fornire un aroma ulteriore su ciò che andremo a gustare?
Il limone sui frutti di mare fa in modo da avere anche un effetto ulteriore e disinfettante? Del resto le proprietà di questo agrume dalla forma e dalla colorazione caratteristiche, ma anche dal profumo assai ben distinguibile, sono note a tutti. Il succo e la polpa dei limoni sono pieni di vitamina C, di antiossidanti e possiedono anche delle proprietà antibatteriche e disinfettanti. Per cui secondo alcuni è lecito pensare che si possa avere anche questo effetto su cozze, ostriche e quant’altro.
E proprio i frutti di mare rappresentano dei cibi tanto gustosi quanto delicati. Il rischio di andare incontro al sorgere di una contaminazione alimentare con questi alimenti è più elevato rispetto ad altri. Allora viene quasi naturale pensare al fatto che i limoni sui frutti di mare potrebbero avere una utilità ulteriore, contribuendo a debellare eventuali batteri nocivi presenzi in cozze e simili. Ma sarà vero?
Limoni sui frutti di mare, davvero disinfettano?
No. Non c’è alcun effetto riscontrabile in tal senso. E neppure l’aceto durante una marinatura ci riesce. Ostriche a parte – ma anche il quel caso sarebbe meglio propendere per altre scelte – la cosa migliore da fare per stare al sicuro e non beccarsi una intossicazione alimentare consiste nel mettere sempre a cuocere i propri frutti di mare appena acquistati. E di mangiarli freschi, consumandoli il giorno stesso in cui li abbiamo comprati.
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Tra l’altro la cottura permette anche di stabilire quelli che sono i frutti di mare buoni da quelli che non lo sono. Ha infatti luogo proprio nel corso della cottura l’apertura delle vale di quelli commestibili. Mentre quelli che restano chiusi non sono buoni e vanno buttati via.
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Le cozze in particolare, ma anche gli altri molluschi con guscio, sono degli spazzini del mare. Assorbono le impurità, che includono anche diverse forme di batteri. Per questo andrebbero sempre cotti ad almeno 60° per cinque minuti minimo: in questo modo ogni germe viene fatto dissolvere.
