Una recente analisi, che si somma ad altre compiute in passato, ha messo in evidenza la bontà del cioccolato contro l’Alzheimer non solo in termini di gusto.

Cioccolato contro morbo di Alzheimer, perché funziona
Cioccolato (Ricettasprint.it)

Che buono il cioccolato, ma non è soltanto saporito. Lo stesso viene infatti indicato come ottimo nella difesa contro il temibile morbo di Alzheimer. Che assieme al morbo di Parkinson rappresenta una delle malattie neurodegenerative che più fanno paura.

Ci sono studi, con uno in particolare che suggeriscono un potenziale legame tra il consumo di cioccolata e la riduzione del rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer. Tuttavia, è importante notare che la ricerca in questo campo è ancora in corso e i risultati attuali sono preliminari.

Le osservazioni in questione suggeriscono che i flavonoidi presenti nel cioccolato, in particolare nel cioccolato fondente, possono avere effetti benefici sulla salute del cervello. I flavonoidi sono composti naturali che si trovano in molti alimenti di origine vegetale e sono noti per le loro proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie.

Il cioccolato può contrastare il morbo di Alzheimer, la spiegazione

Cioccolato contro morbo di Alzheimer, perché funziona
Cioccolato fondente (Ricettasprint.it)

Alcuni studi epidemiologici hanno osservato una possibile associazione tra il consumo regolare di cioccolata e una migliore funzione cognitiva negli anziani.

Ad esempio, uno studio pubblicato sul Journal of Nutrition, Health & Aging nel 2014 ha suggerito che il consumo di cioccolata, in particolare di cioccolato fondente, potrebbe essere associato ad una migliore performance cognitiva negli anziani.

Tuttavia, è importante notare che questi studi non dimostrano una relazione causale diretta tra il consumo di cioccolata e la prevenzione del morbo di Alzheimer. Altri fattori, come uno stile di vita sano e una dieta equilibrata, possono influenzare anche la funzione cognitiva.

È sempre consigliabile consultare un medico o uno specialista prima di apportare modifiche significative alla propria dieta o di fare affidamento su un singolo alimento come misura preventiva per una specifica malattia.

Ora un più recente studio pubblicato sulla rivista specializzata di settore “Journal of Functional Foods” suggerisce un potenziale ruolo della teobromina, presente nel cioccolato, in quella che è una fase di protezione esercitata sul cervello.

Se mangiato nelle dosi giuste può rappresentare una grande risorsa

Al contempo ha luogo anche una opera di prevenzione di disturbi cognitivi, incluso il tanto temuto morbo di Alzheimer. La teobromina è stata associata a proprietà neuroprotettive, grazie alle sue capacità antiossidanti e antinfiammatorie.

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Ma va detta anche un’altra cosa. E cioè che è importante sottolineare che gli studi iniziali sul legame tra teobromina e disturbi cognitivi sono ancora limitati. È necessario compiere delle ulteriori ricerche per confermare questi risultati. Ed anche per comprendere meglio i meccanismi specifici attraverso cui la teobromina potrebbe influenzare la salute del cervello.

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Come sempre, è importante adottare un approccio equilibrato e consultare un medico o uno specialista per ottenere informazioni e consigli personalizzati sulla salute e sulla prevenzione di malattie come l’Alzheimer.

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La dieta e lo stile di vita complessivi, che includono una varietà di nutrienti e una regolare attività fisica, sono fondamentali per mantenere una buona salute cognitiva.