Non bisogna assolutamente mangiare le lasagne al ragù indicate dal Ministero della Salute, per via di una importante problematica che potrebbe facilmente colpire tutti i consumatori.

Lasagne al ragù, c’è un richiamo alimentare comunicato dal Ministero della Salute. Il prodotto indicato è venduto di solito in diversi supermercati e negozi di alimentari presenti in tutta Italia.

Un ispettore durante un controllo alimentare
Un ispettore durante un controllo alimentare (Freepik)

I dettagli per riconoscere queste lasagne al ragù sottoposte a ritiro dal commercio sono tutti indicati nella apposita circolare presente sul sito web ufficiale dello stesso Ministero della Salute.

Come marchio del produttore è indicata la dicitura “Arte Gastronomica”, mentre la denominazione di vendita recita “Lasagne al ragù”. Ed il nome o la ragione sociale a nome del quale il prodotto è commercializzato è “Piatti Freschi Italia spa via Fratelli Bandiera 12 20056 Trezzo sul Naviglio (MI).

Abbiamo anche il lotto di produzione interessato dal provvedimento. Si tratta del lotto T902220510. Come Marchio di identificazione dello stabilimeno e/o del produttore è invece presente la sigla IT 1784 L CE. Il nome del produttore è “Piatti Freschi Italia SPA e lo stabilimento di produzione è situato a Trezzo sull’Adda, in provincia di Milano.

Lasagne al ragù, le indicazioni del richiamo alimentare: “Non mangiatele”

Ancora, gli altri riferimenti riportano la data di scadenza o termine minimo di conservazione, ovvero il 10 maggio 2022. E la descrizione che è inerenti invece il peso delle unità messe in vendita, che ammontano ad un chilo.

Le lasagne sottoposte a richiamo alimentare
Le lasagne sottoposte a richiamo alimentare (Foto Ministero della Salute)

Il motivo del richiamo alimentare è da ricercare nella possibile presenza di frammenti plastici all’interno del prodotto indicato.

Per questa ragione chiunque abbia in casa uno o più di tale articolo è tenuto a non consumarlo ed a restituirlo al punto vendita dove è avvenuto in precedenza l’acquisto. Per ottenere il rimborso non è necessario il dovere esibire lo scontrino rilasciato in occasione dell’acquisto.

Le situazioni di emergenza come questa e che interessano in maniera diretta la salute dei consumatori non richiedono alcun paletto per potere procedere con la restituzione.

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