Il latte in polvere è una soluzione scelta da sempre più donne per i loro neonati. Ma dietro a tutto questo ci sarebbero false informazioni.

Sul latte artificiale è guerra alle pubblicità ingannevoli da parte dell’Unicef e dell’OMS. Le due organizzazioni per l’infanzia che agiscono sotto l’egida dell’ONU si scagliano contro le false informazioni veicolate da parte di alcune grandi multinazionali attraverso i loro spot.

Mamma nutre il proprio figlio
Mamma nutre il proprio figlio (Foto Adobe Stock)

Sono tante le violazioni registrate da parte di Unicef ed OMS in merito alla promozione del latte artificiale, che è destinato in particolar modo agli infanti e che sostituisce l’allattamento al seno.

E questa decisione di denunciare apertamente quanto di sbagliato c’è nel reclamizzare svariati prodotti di latte in polvere fa il paio con migliaia di dichiarazioni fornite da individui di svariate nazionalità, che hanno parlato della loro esperienza tra Europa, Asia ed Africa.

Si tratta di individui – soprattutto neomamme – di tutte le età, le cui dichiarazioni hanno fatto emergere il fatto di come la pubblicità in questione sia diventata estremamente invasiva soprattutto negli ultimi 15-20 anni.

Latte in polvere, la realtà è ben diversa da ciò che racconta la pubblicità

E addirittura questo bombardamento mediatico in Marocco ha fatto si che ben la metà delle donne appena diventate mamme abbia scelto di procedere con l’allattamento al seno.

Neonato beve latte
Neonato beve latte (Foto Adobe Stock)

Cosa che l’OMS invece consiglia caldamente, in quanto allattare in maniera naturale è in assoluto il modo migliore per far crescere un neonato e per trasferirgli tutte le sostanze nutrienti di cui ha bisogno.

Tra le bugie veicolate dalla pubblicità del latte artificiale spesso è emerso un chiaro riferimento a presunte coliche che emergerebbero nei piccini che si nutrono di latte materno. Cosa che non corrisponde al vero, nonostante possano verificarsi casi molto sporadici legati a delle particolari situazioni fisiche della mamma.

Invece la realtà dei fatti afferma che la nutrizione con latte artificiale esporrebbe con maggiore probabilità a problematiche che potrebbero manifestarsi già entro i primi cinque anni nel bambino, tra cui l’obesità.

L’industria del settore è potentissima

Inoltre il diverse aree del mondo particolarmente povere, il latte artificiale non viene somministrato a dovere in quanto manca l’acqua o la stessa non è potabile. Cosa che, come è facile immaginare, fa sorgere grossi problemi.

Ma questa è una industria che muove la bellezza di 55 miliardi di dollari e che tende ad aumentare. Esattamente come succede con la lobby delle armi, che è più potente della politica negli Stati Uniti. Ed alla quale vanno imputate situazioni controverse se non proprio tragiche che avvengono da quelle parti.

La verità però è che, quando ci sono in ballo cifre del genere, non c’è macchia o menzogna che tenga. Almeno in questo caso ci pensano quindi Unicef e FAO a cercare di porre un freno a quanto c’è di sbagliato.

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