C’è un collegamento che unisce in maniera forte il consumo di alcolici ed il sorgere di alcune forme di tumori. Lo dimostrano due distinte rilevazioni scientifiche, quali sono i risultati emersi.
Desta grande attenzione quanto scoperto da due distinti studi che rafforzano entrambi, in maniera ulteriore, quello che è il legame tra il consumo di alcolici e l’insorgenza di due tumori particolarmente temuti. Quello al seno e quello al pancreas soprattutto. L’articolo mette in luce come anche consumi moderati, considerati “accettabili” fino a poco tempo fa, possano contribuire a un aumento del rischio, spingendo a una riflessione più seria sul bere.

Uno dei due studi è stato condotto sotto l’egida dell’IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) ed è basato su un’analisi di quasi 2,5 milioni di persone seguite per circa 16 anni. I risultati sono agghiaccianti: anche 10 grammi di alcol al giorno (circa mezzo bicchiere di vino) sono associati a un aumento del rischio relativo di tumore al pancreas di circa il 3 % rispetto a chi non consuma alcol.
Alcolici e tumori, qual è il legame individuato
Il dato che colpisce maggiormente è che il rischio sale anche con consumi definiti moderati. Anche solo 15 grammi al giorno per le donne e 30 grammi per gli uomini possono risultare nocivi. Ciò significa che anche chi non beve molto può essere esposto a un rischio non trascurabile. Gli autori dello studio sottolineano che i risultati consolidano l’ipotesi che nessun livello di consumo alcolico sia davvero “sicuro” per quanto riguarda il pancreas.

L’altro studio è stato condotto in Italia su più di 3.700 donne e pubblicato sulla rivista Breast Cancer. Lo scopo era indagare il legame tra consumo alcolico e insorgenza del tumore al seno, focalizzandosi anche sulla tempistica. I risultati mostrano che il consumo elevato di alcol porta ad un aumento del rischio e per giunta accelera pure la comparsa della malattia di qualche mese rispetto a chi non beve o consuma pochissimo.
Questo significa che tra due gruppi simili, la donna che consuma molto alcol potrebbe sviluppare la malattia in anticipo rispetto a chi non lo fa.
Pure in questo caso, gli autori avvertono che l’abitudine al consumo di alcol fuori dai pasti – come il fenomeno del binge drinking – sta diventando più diffusa e potrebbe contribuire a trend preoccupanti.
Il problema delle nuove abitudini
Un elemento che l’articolo evidenzia è il cambiamento nei modelli di consumo. Se un tempo bere era spesso legato a momenti conviviali e pasti, oggi pratiche come il binge drinking (ovvero bere grandi quantità di alcol in un breve tempo) sono sempre più diffuse, soprattutto tra i giovani. Questa modalità rende più difficile il controllo e può aggravare gli effetti dannosi dell’alcol sul corpo.
In più, l’aumento dei casi di tumore al seno tra le giovani adulte solleva interrogativi: la combinazione di alcol, ormoni e stili di vita può essere un fattore che accelera l’insorgenza della patologia in fasce d’età sempre più giovani. Quindi si può evincere, alla luce di queste evidenze scientifiche, che nessun consumo è completamente privo di rischio. Anche quantità che molti reputano moderate sono messe in correlazione con un aumento del rischio per pancreas e seno. Se proprio non si vuole rinunciare al consumo di alcolici, allora occorre farlo con estrema cautela e consapevolezza.
Le campagne di sensibilizzazione promosse dalla UE e degli Stati Uniti puntano sempre più a mettere al centro il fatto che l’alcol etilico in sé è il problema, non particolari bevande come vino, birra e tante altre. E non è solo l’alcol, ma l’insieme (alimentazione, esercizio, fumo, ormoni) che influenza il rischio oncologico. Questi studi non parlano di dieviti totali ma pongono l’accento su come la moderazione sia la stella polare da seguire ogni volta che avviene un consumo di alcolici.