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Natale | le restrizioni cambiano in alcune regioni | quali sono

In vista di Natale 2020, ci sono delle regioni che inaspriscono quanto previsto dal Governo in tutta Italia per arginare la pandemia.

Italia Natale 2020 restrizioni regioni Foto dal web

A Natale 2020 le cose cambiano in materia di restrizioni in alcune regioni. Nonostante il premier Giuseppe Conte abbia decretato che tutta l’Italia permarrà in zona gialla (tranne l’Abruzzo, in arancione) prima del 24 dicembre, alcune regioni hanno scelto di attuare una linea più rigorosa e si considerano a loro volta nella fascia intermedia di rischio.

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La zona rossa nazionale permarrà dal 24 al 26 dicembre e dal 31 dicembre al 6 gennaio 2021 (con esclusione del 4). Si potranno ricevere massimo due persone non conviventi per casa (bambini under 14 esclusi). Ma ci sono regioni, come detto, che hanno scelto di attuare restrizioni più nette rispetto alle linee guida del Governo per le festività di questo Natale sono le seguenti:

  • Veneto
  • Campania
  • Trentino-Alto Adige

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In Veneto, Luca Zaia dal 19 dicembre ha vietato dalle ore 14:00 alle ore 22:00 gli spostamenti in comuni che non siano quello dove si hanno residenza o domicilio. Faranno eccezione motivazioni urgenti legate a lavoro, salute, studio od altre necessità. E sarà comunque sempre possibile rientrare a casa. Ci si dovrà sempre munire di autocertificazione, come nel resto di Italia, per giustificare ogni atto di mobilità. Permane poi il coprifuoco notturno che scatta dalle ore 22:00 alle ore 05:00 di ogni mattina, come da Dpcm nazionale. Tali misure restano in vigore fino al 23 dicembre. Appena scatterà il giorno 24 invece verranno seguite le disposizioni nazionali.

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Natale, le disposizioni di alcune regioni cambiano: il punto

In Campania il governatore Vincenzo De Luca ha voluto mantenere lo status di zona arancione. Ristoranti, bar e simili non possono vendere – neppure con asporto – già dalle 11:00 del mattino le bevande, alcolici in testa. Ed è scontro con il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che ha revocato l’indicazione arrivata dallo stesso De Luca di chiudere piazze e strade a rischio assembramento. Contro l’ordinanza di De Luca ci sono state delle proteste in strada da parte dei commercianti, ma il governatore sta anteponendo la tutela della salute a tutto il resto, in questa situazione complicata che la Campania sta comunque riuscendo a gestire. Sempre in Campania, su tutta l’isola di Capri da domenica 20 dicembre permane invece lo status di zona gialla, come disposto dai sindaci locali.

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Cosa è deciso per Campania, Trentino-Alto Adige e Sicilia

Questo consente ai ristoranti di potere servire ai tavoli fino alle 18:00. Una situazione favorevole rispetto al resto della regione, dettata dalle ridotte dimensioni dell’isola e dai controlli rigorosi agli imbarchi. Riguardo al Trentino-Alto Adige, con una disposizione che risale a venerdì 18 dicembre 2020 è vietato uscire di casa dopo le ore 20:00, e non dopo le 22:00 come invece nel resto d’Italia. Sarà così fino al prossimo 6 gennaio. Contestualmente i negozi chiuderanno alle ore 19:30 e non alle 21:00 come altrove. Sarà comunque consentito tornare a casa dopo le otto di sera, ovviamente.

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Tutto ciò vale per la Provincia Autonoma di Trento, mentre in Alto Adige dalla vigilia di Natale all’Epifania permarrà la chiusura totale di bar, ristoranti e simili. Aperti gli alberghi ma con solo servizio in camera. Riguardo alla Sicilia, fino al 7 gennaio 2021 sarà obbligatorio registrare ogni ingresso sull’Isola (sul sito siciliacoronavirus.it) e sottoporsi a tampone all’arrivo in stazioni, porti o aeroporti.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.

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