Ebbene si, i Plasmon tornano ad essere italiani, anche se la loro origine non fu così, più di 120 anni fa. New Princes comunque mira molto, molto in alto.

New Princes ha fatto parlare di sé per la clamorosa acquisizione di Carrefour Italia, presa in blocco con tutti i più di mille supermercati e punti vendita presenti nel nostro Paese, e con gli oltre 13mila lavoratori impiegati nella catena della famosa azienda francese. L’operazione è costata più di un miliardo di euro, con New Princes che ha fatto sapere che il marchio Carrefour farà posto a quello conosciuto da tanti che sono cresciuti negli anni Sessanta, Settanta, Ottanta ed anche Novanta. Al posto di Carrefour tornerà GS.

I loghi di New Princes e Plasmon
Non solo Carrefour, New Princes compra pure Plasmon: gli storici biscotti per l’infanzia tornano ad essere italiani – ricettasprint.it

Questa però non è stata l’unica operazione che riguarda New Princes. La multinazionale italiana con sede a Reggio Emilia ed appartenente all’imprenditore originario di Salerno, Angelo Mastrolia, di marchi importanti ne ha inglobati diversi in passato. Nei suoi ventuno anni di attività la crescita della azienda è stata costante, fino al punto da trasformarsi per l’appunto in una vera e propria multinazionale.

New Princes compra Plasmon, ma la storia dei biscotti era poco conosciuta

E prima dell’operazione Carrefour non sarà sfuggita a tanti anche quella che ha riguardato Plasmon. I biscotti per i bambini in età prescolare appartenevano sin dai primi anni Sessanta alla statunitense Heinz (divenuta poi negli anni Kraft-Heinz). La loro origine però non è prettamente italiana, bensì inglese e tedesca.

La storia italiana di Plasmon è iniziata nel 1902 per opera del medico Cesare Scotti, che aveva intuito le capacità nutrizionali di questi biscotti per l’infanzia. Perché in origine si trattava invece di un preparato proteico, utilizzato anche dall’esploratore Ernest Shackleton per la famosa spedizioen Discovery da lui guidata in Antartide proprio nel 1902. Era quindi un prodotto anche per gli adulti, prima di diventare prettamente per bambini.

Una confezione di biscotti Plasmon
New Princes compra Plasmon, ma la storia dei biscotti era poco conosciuta – ricettasprint.it Foto Plasmon

E già dieci anni fa, Kraft Heinz aveva ceduto alla New Princes (allora Newlat Food) lo stabilimento di produzione di Plasmon ed anche di Nipiol e Dieterba situato ad Ozzano Taro, nel Parmense. Contestualmente, lo stabilimento di Latina ha sempre continuato le attività con l’impiego di materie prime di origine italiana per l’85%.

Quanto è costata l’operazione

Lo scorso 9 luglio Angelo Mastrolia e la sua New Princes si sono presi pure quello, assieme alla totale proprietà del marchio Plasmon. Tutto questo è costato alla multinazionale emiliana 120 milioni di euro, e ci sono dei piani di espansione commerciali tali da poter far rientrare della spesa affrontata in breve tempo.

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A Latina vengono sfornati annualmente 1,8 miliardi di biscotti e come detto, ci sono più di 300 impiegati. Stando alle parole dello stesso Mastrolia, che si è detto orgoglioso del fatto che una proprietà italiana ha reso di nuovo italiana al 100% una delle produzioni più storiche e famose di sempre ed amata da tutti, c’è da sperare in bene.

Il logo di New Princes
Quanto è costata l’operazione – ricettasprint.it Foto New Princes

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E che tutti i dipendenti o almeno buona parte riescano a conservare il loro posto. Se è vero che espansione dovrà esserci, è anche plausibile che ci sia una apertura per nuove assunzioni.