La presenza di un alimento assai diffuso a fine anno in concomitanza con le festività natalizie fa ora preoccupare: scatta il richiamo urgente.

Fichi secchi richiamati dal RASFF
Fichi secchi richiamati dal RASFF Foto dal web

Con l’approssimarsi delle feste già adesso ci apprestiamo a modificare la nostra spesa settimanale in virtù di quel che mangeremo a ridosso di Natale e Capodanno.

Sono tante le specialità tipiche che siamo soliti gustare a dicembre. E tra queste figura anche un alimento in particolare, molto apprezzato per il suo sapore particolare.

Si tratta di fichi secchi, la cui domanda aumenta in quello che è il periodo dell’anno che stiamo vivendo adesso, come è facile immaginare. Purtroppo però proprio un carico di fichi secchi è stato sottoposto a blocco totale dalle vendite.

Il motivo lo ha reso noto il RASFF – Sistema Rapido di Allerta Europeo per la Sicurezza di Alimenti e Mangimi – il quale ha diffuso una notifica ufficiale nella quale descrive qual è la problematica individuata.

Fichi secchi, richiamo dalla messa in vendita per un grave motivo

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I controlli su dei campioni di questi fichi secchi, svolti nell’ambito del rispetto di quelle che sono le norme in materia di sicurezza alimentare vigente, hanno portato all’emergere della presenza di aflatossine in quantità eccessiva all’interno di tali fichi secchi.

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La merce in questione riporta, in virtù di ciò, un rischio indicato come serio. Il prodotto indicato dal RASFF viene esportato dall’estero, e più nello specifico dalla Turchia. Riguardo alle aflatossine, si tratta di una tossina prodotta da alcuni funghi filamentosi.

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La loro presenza emerge a seguito di raccolti e coltivazioni oppure anche durante le fasi di immagazzinamento di alimenti naturali, come ad esempio spezie, cereali, semi ed appunto frutta secca. Se ne contano diciassette tipi, e tra questi quelli veramente pericolosi sono le tipologie B1, B2, G1, G2 e M1.

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