Situazione molto critica quella che riguarda il mercato italiano dell’olio, con in particolare l’olio extravergine d’oliva colpito da una tendenza estremamente negativa.
Olio extravergine d’oliva, l’Italia ne è uno dei più importanti produttori al mondo. Eppure negli ultimi anni si registra un trend assai negativo per il quale la produzione di questa eccellenza risulta essere inficiata da un modo di fare che può essere descritto senza troppi problemi come truffaldino. Infatti quasi la metà dell’olio extravergine d’oliva comprato sul nostro territorio e dichiarato come italiano in realtà non è tale.

Viene infatti realizzato con ingredienti non italiani, e presumibilmente viene prodotto persino all’estero, in Paesi stranieri. Ne fa menzione una indagine compiuta dai Registri Telematici dell’Olio risalente a tre settimane fa. E per il quale quasi il 46% dell’olio extravergine d’oliva che fa parte del mercato italiano è davvero prodotto all’interno dei nostri confini nazionali.
Olio extravergine d’oliva italiano, è profondo rosso
Questi numeri sono persino peggiorati rispetto all’anno scorso anche per quanto riguarda altri aspetti. Ad esempio la presenza di olio extravergine commercializzato in Italia è scesa dell’8,4% e quella dell’olio lampante dell’11,9%.
L’olio d’oliva raffinato è calato invece del 16,9%. Il solo saldo positivo arriva dal +35,6% dell’olio di sansa, con le scorte italiane totali di olio che ammontano a più o meno 190.638 tonnellate.

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Di queste, il 71% è costituito da olio extravergine d’oliva effettivo, ma la cui presenza di quello italiano si è abbassata del 36%. Con un contestuale aumento del 57,2% di quello straniero.
Occorrono misure protettive e rafforzative da chi di dovere
Ed ovviamente la situazione non è positiva per l’economia nostrana e per la nostra filiera produttiva. Le cause di tutto ciò sono da ricercare in malattie importanti che hanno colpito molti uliveti oltre che ad improvvisi “strappi” in ambito meteorologico.
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Alluvioni e siccità che si alternano dall’oggi al domani, che sono molto intense e che si manifestano in modo improvviso hanno causato dei danni importanti. Inoltre sono calati anche i titoli qualitativi di Dop e di Igp. E poi si stanno abbassando pure le riserve di olio prodotto biologicamente, con un calo del 28,4% in confronto all’anno scorso. In risposta a tutto ciò serve una azione decisa da parte del governo.

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Bisogna fare in modo che il settore riceva maggiore protezione e più certezze nei confronti dei prodotti stranieri del settore. È una questione importante che va a toccare anche il piano economico ed occupazionale, con i tanti lavoratori di questo ambito che si sentono a giusta ragione fragili.