Che cosa dobbiamo fare per avere delle patatine fritte fatte in casa davvero perfette, non flosce, saporite e senza altri difetti.

Patatine fritte fatte in casa, sapete che c’è una procedura ben precisa da seguire? In questo modo riusciremo a cucinare un piatto più che perfetto da gustare come contorno od anche da solo, magari da abbinare alla nostra serie tv preferita.

Un bel piatto di patatine appena fritte
Un bel piatto di patatine appena fritte (Pixabay)

Però bisogna fare attenzione: per fare le nostre patatine fritte fatte in casa dobbiamo fare attenzione a non commettere alcuni errori che sono alquanto frequenti. A cominciare proprio dalla scelta delle patate stesse.

Per avere un risultato davvero eccezionale con le nostre patatine fatte in casa, dovremmo sapere quale qualità e quale tipologia acquistare. Quelle rosse fuori e quelle molto gialle dentro sono le più indicate, dal momento che hanno un minore quantitativo di amido. Non utilizzate invece le patate novelle, che vanno bene per le patate al forno.

Badiamo bene anche a come le tagliamo. Facciamo venire fuori degli stick, dei bastoncini, che però non devono essere troppo sottili. Servirà un minimo di consistenza. La fase in cui ricavarle le patatine può essere svolta con il tradizionale coltello accoppiato al tagliere ben pulito, oppure con una mandolina.

Patatine fritte fatte in casa, come farle venire croccanti

Uno degli errori più frequenti è quello di non mettere le patate appena pelate e tagliate a mollo in acqua. Dove dovrebbero restare per almeno mezzora, allo scopo di fare defluire il maggiore quantitativo possibile di amido. Potete anche allungarvi ad un’ora, cambiando l’acqua a metà percorso.

Alcune patatine fritte con ketchup
Alcune patatine fritte con ketchup (Pixabay)

Senza troppo amido, avremo delle patatine fritte belle croccanti. Quando le estrarrete dall’acqua le dovrete asciugare con un panno pulito. Mai metterle a friggere quando sono bagnate.

E poi occhio all’olio: da intendere sia come qualità che come quantità. In una padella con un bordo alto e con un cestello da riempire con l’olio stesso, fino ad un dito di distanza dal bordo.

L’olio migliore è quello di arachidi, che è quello più sicuro per quanto riguarda il raggiungimento del punto di fumo. Si tratta di quella soglia pericolosa oltre alla quale l’olio sprigiona delle sostanze nocive e potenzialmente cancerogene.

Perché è meglio friggerle due volte di seguito

Per quanto riguarda il processo di frittura vero e proprio, questo si deve suddividere in due parti. Una prima a 160° in media, e più lunga (massimo 6 minuti, n.d.r.), ed una seconda, a 190° e più rapida (di un paio di istanti) per attuare il processo di doratura.

Alla fine scolate per bene le patatine fritte con una schiumarola, ponendole su un foglio di carta assorbente. Fate riscaldare l’olio per un paio di minuti e rimettete dentro le patatine. Quindi ripetete il procedimento dopo questa seconda frittura rapida.

L’ultimo tocco sarà dare una giusta passata di sale, cosa che però andrà fatta solamente quando arriverà il momento di servire a tavola. Fino ad allora tenete al coperto le patatine se sapete che dovrà trascorrere del tempo, magari coprendole con un recipiente oppure chiudendole in forno.

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