Sessanta commensali, una tavola imbandita ed una villa affacciata sul mare di Napoli: poi la sorpresa, al pranzo spunta Alessandro Borghese.

In una domenica di fine settembre, un pranzo speciale ha riunito ospiti selezionati che hanno assistito a qualcosa di insolito: una sequenza di piatti che raccontavano un’intera città, tra profumi avvolgenti e ricette tramandate di generazione in generazione.

alessandro borghese napoli pranzo a sorpresa ricettasprint
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Appena varcata la soglia di Villa Doria D’Angri, storica residenza posata sul Golfo, tutti sapevano che sarebbero stati coccolati da un menù d’eccezione, ma nessuno immaginava fino a che punto.

La sorpresa che ha lasciato tutti di stucco: a rappresentare Napoli c’era Alessandro Borghese

La rivelazione è arrivata solo dopo: dietro i fornelli, ad orchestrare l’intero banchetto, c’era il mitico Alessandro Borghese. Lo chef ha scelto Napoli, città natale di suo padre, per preparare un pranzo dedicato a sessanta ospiti nell’ambito dell’iniziativa Il Pranzo della Domenica, promossa dal Ministero della Cultura e dell’Agricoltura per sostenere la candidatura della cucina italiana a Patrimonio immateriale dell’Unesco. Un compito che Borghese ha accolto con entusiasmo, trasformando la tavolata in un viaggio nei sapori partenopei.

Il percorso è iniziato con una bella carrellata di antipasti: i crocchè di patate, dorati e filanti grazie al ripieno di mozzarella, pecorino e parmigiano seguiti dalla mozzarella di bufala campana DOP servita in purezza. Non potevano mancare le melanzane fritte ripiene ed i tipici peperoni “mbuttunat”, con prosciutto cotto e formaggi che sprigionavano sapori intensi. Il cuore del pranzo è stato però il ragù napoletano, cotto lentamente per oltre otto ore con passata di pomodoro San Marzano. Un piatto che, come ha sottolineato lo chef Borghese, non è solo una ricetta ma un rito domenicale che scandisce il tempo delle famiglie napoletane.

Per i secondi, la tradizione ha preso il sopravvento con le braciole di carne e le cotiche ripiene di pinoli, uvetta e formaggi, oltre alle polpette di scottona e maiale. Non sono mancati i contorni simbolo della cucina partenopea: friarielli saltati in padella e parmigiana di melanzane. A chiudere il banchetto, la “guantiera” della domenica: pastiere e capresine, frolle e zeppole, babà con e senza crema, piccoli capolavori che hanno reso il finale indimenticabile.

Un evento che unisce tutta l’Italia

L’iniziativa ha coinvolto altre dieci città italiane, ciascuna con i propri chef ed i propri menù, dimostrando come il pranzo domenicale sia un patrimonio condiviso, capace di raccontare l’Italia meglio di qualsiasi parola. Per Borghese è stato un ritorno alle origini: ha confidato che cucinare quelle ricette lo ha riportato all’infanzia, tra i ricordi dello zio Tonino e le domeniche in cucina con suo padre.

Un legame personale che ha reso ancora più autentico un pranzo già destinato a restare nella memoria di chi c’era. Ma chi erano i fortunati commensali? Molti di essi erano volti ben noti al pubblico: Patrizio Rispo ad esempio, noto attore di Un Posto Al Sole, il cantautore Gigi D’Alessio, lo storico Amedeo Colella e tanti altri rappresentanti della gastronomia e del mondo dello spettacolo partenopeo anch’essi chiamati a sostenere la causa.