Mangiare le patatine fritte è una cosa che alla lunga può comportare delle problematiche per la salute. Allora come dobbiamo comportarci?

Le patatine fritte sono buonissime, talvolta irresistibili, ma purtroppo non sono affatto il massimo dal punto di vista nutrizionale. E se se ne fa un abuso ecco che intercorrono anche dei problemi di salute.

Una porzione di patatine fritte
Una porzione di patatine fritte (Foto Canva – Ricettasprint.it)

Purtroppo – non che ce ne fosse bisogno – uno studio pubblicato qualche anno fa sulla rivista specializzata di settore ‘American Journal of Clinical Nutrition’ informa sui rischi legati all’eccessiva assunzione da amido che le stesse patatine fritte comportano.

Oltre all’elevatissimo contenuto dal punto di vista glicemico dal quale scaturiscono problemi di natura cardiovascolare, obesità e diabete.

Lo studio in questione dimostra che chi mangia una confezione di patatine, magari quelle comprate al fast food, per due o tre settimane in media, risulta più a rischio anche a livello di mortalità rispetto a chi mangia patate non fritte.

Ed anche le porzioni fanno la differenza. Più sono abbondanti e più questo è un male. Risulta essere alquanto traumatico il numero ‘perfetto’ di patatine fritte che possiamo mangiare, in base a quanto affermato dagli esperti. Solamente sei.

Patatine fritte, meglio considerare le gustose e più buone alternative

L’alternativa è mangiare patatine cotte o preparate in altro modo che non sia la frittura. Così come sarebbe bene, anzi ottimo per la salute, evitare anche salse ipercaloriche come ketchup e maionese, o formaggi fusi.

Una donna che mangia delle patatine fritte
Una donna che mangia delle patatine fritte (Foto Canva – Ricettasprint.it)

Molto meglio le patate al forno, da ordinare anche al ristorante ed anche senza sale. Per poi regolare quest’ultimo di persona. Perché è vero che prestare attenzione a quel che si mangia risulta decisivo nel bene o nel male.

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Ma almeno una buona notizia c’è: le patate fritte a casa sono qualitativamente migliori di quelle di fast food e simili. A cominciare dall’olio, che a casa può essere di semi mentre nei locali è spesso di mais, pieno di acidi grassi non buoni.

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Poi possiamo anche svariare tra patate bianche e patate dolci (si differenziano dal colore della buccia, n.d.r.) e controllare la quantità di sale apportata. Oltre a potercele gustare quando vogliamo, senza fare la fila e con un buon contorno di verdure.

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Per cui facciamo sempre attenzione a quelle che sono le quantità di patatine che ci concediamo. Non esageriamo e non avremo nulla di cui doverci preoccupare.