C’è ben più di un richiamo alimentare a scuotere il mercato italiano. Tutte le situazioni recenti motivate da presenza di allergeni.

In ambito di richiamo alimentare ci sono diverse segnalazioni che il Ministero della Salute ha reso pubbliche sul proprio sito web ufficiale. Molti di queste riguardano la presenza di ingredienti che potrebbero potenzialmente scatenare delle reazioni allergiche nei soggetti predisposti.

La corsia di un supermercato
La corsia di un supermercato (Foto Canva – Ricettasprint.it)

Per una problematica che non va affatto sottovalutata, come dimostra il caso della giovane morta in seguito ad un ricovero di dieci giorni seguiti alla assunzione di un dessert con al suo interno tracce di latticini. Tale prodotto ha subito un immediato richiamo alimentare.

Ed al suo interno non avrebbe dovuto esserci niente di tutto ciò, trattandosi di un alimento vegano e dichiaratamente gluten free. Per evitare che potessero sorgere altri episodi analoghi hanno avuto luogo diversi episodi di richiamo alimentare in serie.

In questo senso rientrano le ben diciotto decisioni di provvedere proprio al richiamo alimentare per altrettanti prodotti. Per una scelta che è avvenuta a scopo cautelativo e seguendo tutti i protocolli di sicurezza previsti in casi dove vi possa essere anche solo il sospetto che la salute dei consumatori potrebbe essere esposta a dei possibili rischi.

Richiamo alimentare, i provvedimenti urgenti recenti

Di seguito abbiamo tutti i prodotti ai quali fare riferimento:

Un carrello in un supermercato
Un carrello in un supermercato (Foto Canva – Ricettasprint.it)
  • Banana bread, venduto in pezzi da 75 grammi;
  • Brownie, venduto in pezzi da 90 grammi;
  • Carrot cake, venduto in pezzi da 75 grammi;
  • Cheesecake ai frutti di bosco, venduta in barattoli da 100 grammi;
  • Cheesecake al mango, venduta in barattoli da 100 grammi;
  • Cookie arachidi, venduti in pezzi da 75 grammi;
  • Cookie doppio cioccolato, venduti in pezzi da 75 grammi;
  • Mousse tre cioccolati, venduta in barattoli da 100 grammi;
  • Savoiardi, venduti in confezioni da 75 grammi;
  • Tiramisù in bicchieri di vetro, circondati da chicchi di caffè, stecche di cannella e foglie di menta

La lista continua

  • Tiramisù al burro d’arachidi, venduto in barattoli da 100 grammi, 150 grammi e 300 grammi;
  • Tiramisù al caramello, venduto in barattoli da 100 grammi, 150 grammi e 300 grammi;
  • Tiramisù classico, venduto in barattoli da 100 grammi, 150 grammi e 300 grammi;
  • Tiramisù ai frutti di bosco, venduto in barattoli da 100 grammi, 150 grammi e 300 grammi;
  • Tiramisù al mango, venduto in barattoli da 100 grammi, 150 grammi e 300 grammi;
  • Tiramisù al tè matcha, venduto in barattoli da 100 grammi, 150 grammi e 300 grammi;
  • Tiramisù alla nocciola, venduto in barattoli da 100 grammi, 150 grammi e 300 grammi;
  • Tiramisù alla Nutella, venduto in barattoli da 100 grammi, 150 grammi e 300 grammi;
  • Tiramisù al pistacchio, venduto in barattoli da 100 grammi, 150 grammi e 300 grammi.

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Come fare per avere il rimborso

Il produttore è in tutti questi casi la ditta GLG Srl con stabilimento di produzione che ha sede nella località lombarda di Assago, in provincia di Milano.

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Non vengono specificati gli allergeni presenti, ma per tutti i soggetti che abbiano eventualmente delle reazioni possibili che potrebbero manifestarsi in ambito alimentare l’invito è quello di restituire i prodotti indicati al punto vendita di acquisto.

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Così facendo si potrà ottenere un rimborso della cifra spesa od una sostituzione con altri prodotti dal prezzo di acquisto equivalente. Ed è possibile procedere anche se non si dispone più dello scontrino.