Richiamo Metro carne contaminata info FOTO ricettasprint
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La nota catena di supermercati Metro, distribuita su tutto il territorio nazionale, ha segnalato il richiamo di alcuni lotti di carne confezionata. Il prodotto infatti risulterebbe contaminato, per cui un eventuale consumo potrebbe causare gravi rischi alla salute.

Negli ultimi tempi, forse anche complice la stagione estiva, si sono moltiplicate le allerte alimentari con conseguenti note da parte degli enti preposti al controllo. Ultimi in ordine di tempo sono stati i ritiri di confezioni di biscotti al cacao distribuiti dalla Coop e pizzelle al gusto di granchio a marchio Lidl, entrambi per la presenza di allergeni. Il primo in particolare, ha una rilevanza notevole in quanto contenente tracce di latte, con evidente rischio per la salute in coloro che soffrono di gravi intolleranze a questo alimento. Al di fuori dei casi in esame, come anticipato, considerato il caldo torrido non è insolito il verificarsi di contaminazioni dei cibi a causa di agenti patogeni di diverso tipo.

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Richiamo Metro | Carne contaminata | Tutte le info FOTO

Il caso in esame come già scritto riguarda invece delle confezioni di carne distribuite nei supermercati Metro. La nota relativa è stata diffusa dalla direzione della catena, specificando tutti i dettagli del richiamo. Si tratta nello specifico di tagli di bovino Tomahawak adulto del peso variabile tra novecento grammi fino ad un chilo e cento, commercializzati con il marchio ‘Platinum Prime’. L’alimento ‘incriminato’ è stato prodotto dalla ABP Nenagh per Metro Italia, presso lo stabilimento di Grange in Irlanda, classificato con il numero IE 290 EC.

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Il lotto di produzione che identifica la carne ritirata riporta il numero NE 20275998A ed il termine ultimo di conservazione 2 agosto 2020. Il motivo del richiamo è il riscontro, a seguito di analisi, della presenza di escherichia coli produttori di shigatossine. Queste ultime sono presenti naturalmente nei bovini, come in altre specie ruminanti domestiche o selvatiche, spesso senza creare alcun sintomo di malattia evidente e quindi senza poter preventivamente evitare la macellazione dell’animale. Per questo motivo può facilmente accadere che si presenti poi il rischio notevole di gravi problemi per la salute umana in caso di consumo di prodotti contaminati.

Le shigatossine infatti, sono agenti zoonosici in grado di produrre tossine molto pericolose. Ne esistono diversi tipi, alcuni dei quali potenzialmente letali. L’infezione nell’uomo può comportare infatti una grave forma di diarrea emorragica e nel 5-10% dei casi anche possibili complicazioni soprattutto nei soggetti più giovani. Essa infatti può causare la sindrome emolitica-uremica, una malattia caratterizzata da grave insufficienza renale acuta, anemia e piastrinopenia. In circa il venti per cento dei casi, questa può addirittura rivelarsi fatale.

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