Armando al Pantheon è uno dei ristoranti più rinomati della Capitale, “ma così non si può andare avanti”. C’è un grosso danno che si ripete ogni giorno.
Fabiana Gargioli, terza generazione alla guida del celebre ristorante Armando al Pantheon, è un’esperta del centro storico di Roma, e non potrebbe essere altrimenti, per il retaggio che caratterizza il suo rinomato locale. Armando al Pantheon è famoso per la sua posizione e per la qualità del servizio, anche ora che ha dovuto adattarsi alle nuove normative riguardanti l’occupazione di suolo pubblico (OSP), introdotte dall’Assemblea capitolina.

Queste regole sono state fortemente riviste dopo la pandemia, in risposta alla proliferazione dei “tavolini selvaggi” che hanno invaso le strade romane durante il Covid-19. Le nuove normative sono più stringenti rispetto al passato e mirano a garantire un uso ordinato e sicuro degli spazi pubblici. Questo è un passo fondamentale per preservare l’immagine della città e garantire una fruizione piacevole sia per i residenti che per i turisti.
Armando al Pantheon, cosa c’è che non va
La questione non riguarda solo il decoro, ma anche la sicurezza. Fabiana, ad esempio, ha dovuto rinunciare a posizionare i tavolini di fronte al suo ristorante a causa della presenza di una rampa per disabili. La sua pedana, situata in una posizione non ottimale, è soggetta alle intemperie ed al traffico veicolare. In caso di maltempo, la Gargioli ha preso la decisione consapevole e rispettosa di non far sedere i clienti all’aperto. Ed è un chiaro esempio di come il rispetto delle regole possa prevenire situazioni pericolose.
La titolare di Armando al Pantheon chiarisce che il rispetto delle regole è essenziale per un’occupazione ordinata degli spazi esterni. Le normative dovrebbero essere proporzionate alla metratura del locale ed applicate in modo uniforme per evitare le distorsioni del mercato. La sua posizione è chiara: se tutti rispettassero le regole, si potrebbe creare un ambiente più accogliente e ordinato. E invece la realtà è ben diversa, purtroppo.

Lei per prima dice al Gambero Rosso che molti ristoranti nel centro storico si allargano senza autorizzazione, creando confusione e disordine. Questo danneggia l’immagine della città e compromette anche l’esperienza dei turisti e dei residenti. E Fabiana Gargioli osserva che, se ben gestiti, i tavoli all’aperto potrebbero valorizzare il centro storico, rendendolo più accogliente e vivibile. Le regole sono necessarie, ma devono essere accompagnate da controlli adeguati.
Il ruolo delle imprese storiche
Le ispezioni ci sono sempre, però Fabiana lamenta la mancanza di una presenza costante delle forze dell’ordine per garantire che le normative siano rispettate. Il decoro urbano è una responsabilità condivisa. Ed il rispetto delle regole è il primo passo verso un ambiente più piacevole.
Un altro punto cruciale sollevato da Fabiana riguarda la tutela delle imprese storiche. Queste attività rappresentano la tradizione di Roma, il suo cuore pulsante, e sono da sempre un servizio prezioso per la comunità. La loro valorizzazione è fondamentale per restituire la città ai romani ed a coloro che amano la Capitale.
Le nuove aperture tendono a spostarsi verso aree meno centrali, ed allora è importante che il centro storico dell’Urbe rimanga un luogo di attrazione per i turisti ed al tempo stesso un punto di riferimento per i residenti. Il futuro dei dehors a Roma dipende da un equilibrio tra regole, controlli ed opportunità di valorizzazione.