Circola la notizia di una scoperta archeologica inattesa e densa di significato, che testimonia l’importanza del vino per le culture antiche.

Scavo archeologico con scoperta sul vino
Scavo archeologico (Ricettasprint.it)

Una scoperta archeologica che farà piacere agli amanti del vino è avvenuta pochi giorni fa. E ha portato alla scoperta di un vero e proprio centro di produzione di vino risalente all’antichità. I resti di quanto scoperto dagli esperti ha una datazione ben precisa.

La scoperta archeologica della quale si sta parlando è avvenuta in Francia, nel dipartimento Drôme del Rodano. Gli studiosi fanno parte dell’Institut National de Recherches Archéologiques Preventives (INRAP, per gli amici), nei pressi della cittadina di Laveyron-

I primi ad essersi accorti della presenza delle rovine che testimoniano un retaggio antico erano stati degli operai impegnati per i lavori preliminari che riguardano la realizzazione di un parcheggio. Da qui poi l’intervento degli esperti archeologici.

A questo punto è molto difficile che il proposito di realizzare un’area destinata per la sosta di veicoli vada a buon fine. Quello spazio è diventato di interesse storico e gli studiosi francesi hanno trovato tracce di quella che era una azienda di produzione del vino.

Scoperta archeologica, la data esatta dei resti di età romana

Scavo archeologico con scoperta sul vino
Anfore di vino (Ricettasprint.it)

La costruzione, all’interno dei cui spazi di 1,6 ettari in totale veniva coltivata l’uva e realizzati dei vini da raccogliere poi in delle anfore (non c’erano mica le bottiglie di vetro come ai giorni nostri) è complessivamente del I secolo d.C.

A quei tempi l’intera Francia e buona parte dell’Europa dal Portogallo fino alla parte inferiore della Germania e passando per parte dei territori europei dell’Est erano inglobati nell’Impero Romano.

Che a lì a sostanzialmente poco tempo dopo avrebbe esteso in maniera ulteriore i propri confini arrivando fino in Scozia, oltre a consolidare i propri domini in Africa Settentrionale e fino alla Armenia ed oltre.

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Sono venuti alla luce i resti di vasi in terracotta di ceramica e tanto altro. E si pensa che questa azienda vinicola abbia poggiato su una struttura preesistente, databili tra il 50 ed il 30 a.C. Più o meno nel periodo dell’assassinio di Giulio Cesare, avvenuto secondo le cronache nel 44 a.C. Con l’ascesa di Ottaviano Augusto ed il passaggio dalla Repubblica all’Impero subito dopo.

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Il vino era molto importante nelle abitudini alimentari degli antichi Romani. Fu grazie a loro che si ebbe la realizzazione del Falerno, vino tipico della Campania Felix proveniente dalla zona che oggi coincide con l’odierna provincia di Caserta.

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Loro però erano soliti assumerlo in maniera molto diversa da come facciamo noi. Lo annacquavano, a volte anche in maniera copiosa, proprio allo scopo di non appesantire il pranzo e di limitare gli effetti dell’alcol.

Per quanto riguarda le tracce di viticoltura più antiche mai pervenute, è di marzo scorso la scoperta di coltivazioni databili tra i 15mila e gli 11mila anni fa fra Turchia ed Armenia.