Si riscontra una mancanza estrema di beni alimentari nei supermercati ed anche in alcuni punti di aziende importanti come McDonald’s. Perché.
Supermercati senza merci. È ciò che sta accadendo nel Regno Unito e che si era visto anche da noi ad un certo punto, quando appena prima del lockdown del 2020 la gente aveva dato l’assalto ai punti dove fare la spesa, in preda al panico.
Ed il motivo di tutto ciò è da ricondurre in parte anche al virus ed agli effetti disastrosi provocati nel corso degli ultimi mesi. Ma ci sono anche altre concause che hanno portato i supermercati ed i negozi di alimentari d’Oltremanica a subire una penuria estremamente preoccupante di scorte di cibo.
Ad essere colpite poi sono anche alcune grandi aziende come McDonald’s, Nando’s – che è leader nel settore del pollame cucinato – e Haribo. I generi alimentari dei quali i sudditi della Regina Elisabetta stanno avvertendo la mancanza in questi giorni sono dei più svariati.
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Supermercati, i primi a pagare il caro prezzo di tutto ciò
Alla base di tutto ciò figurano non solo i rallentamenti legati alla pandemia, come detto, ma anche altri motivi. Anzitutto la scarsità di containers per i trasporti, così come la scarsità di manodopera. Sono pochi i camionisti e le altre figure professionali che la grande distribuzione alimentare richiedere.
Quest’ultimo aspetto è una diretta conseguenza della Brexit e di tutte le limitazioni imposte dalla fuoriuscita dall’Europa decisa tempo fa dal governo britannico. L’entusiasmo iniziale dei “secessionisti” di Sua Maestà ha presto ceduto il posto a tutte le difficoltà politiche, economiche e sociali del caso.
Ci sono squilibri nei dazi doganali e parecchi lavori pesanti che erano appannaggio degli immigrati restano vacanti, perché gli inglesi non hanno intenzione di sobbarcarsene. Haribo, che è tedesca ma che ha un mercato importante nel Regno Unito, ha confermato di avere delle difficoltà ad offrire i propri prodotti lì.
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Il problema non sarà di facile soluzione
Lo stesso vale per McDonald’s, che ha parlato di problemi importanti nella fornitura di bevande in bottiglia e di frullati. In media si contano 100mila posizioni da camionisti vacanti.
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A questo importante problema starebbe lavorando il governo Johnson, mentre alcune aziende stanno offrendo dei bonus per chi accetta questo lavoro oppure sta provvedendo ad istruire a tale nuovo compito parte del proprio personale.
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In occasione dei veri lockdown avvenuti tra 2020 e 2021, molti immigrati che lavoravano in Gran Bretagna hanno scelto di rimpatriare. Tra chi non ha potuto fare ritorno per via delle nuove leggi sull’immigrazione imposte dalla Brexit, e chi ha scelto di non tornare più, ecco che si è creato questo coacervo di imprevisti, tali da presentare ora una situazione molto complicata da sbrogliare nel breve periodo.
