Fino a qualche anno fa sembrava essere davvero impossibile inserire nella nostra alimentazione il sushi, il quale adesso ha spopolato nei ristoranti ma ma anche nei carrelli della spesa… ma come possiamo riconoscere un pesce non più fresco?
Nel corso degli anni il sushi, in tutte le sue ricette, è entrato a far parte dell’alimentazione quotidiana di ognuno di noi che hanno trovato nei supermercati la possibilità di degustare questo piatto in modalità take away senza dover fare la fila al ristorante.
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La possibilità di avere facilmente accesso a questo piatto, come spiegato precedentemente, deve necessariamente mettere i consumatori nelle condizioni di imparare a capire quando il sushi non più nello status di poter essere degustato.
Che siamo al ristorante o scegliamo di comprare il nostro sushi al supermercato, la cosa a cui dobbiamo prestare attenzione prima di tutto è l’aspetto visivo del sushi, questo in fatti deve mantenere i suoi colori vivi e non tendere al dorato per in quel caso è possibile che i pesce abbia cominciato la sua fase di “deterioramento“.
Inoltre, che sia aperto o chiuso, il sushi non deve emanare cattivo odore e non solo, una volta aperto il pesce deve essere sodo e con un retrogusto amaro… se così non fosse, non mangiate il sushi perché il pesce potrebbe essere avariato e diventare pericolo, in alcuni casi letale.
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Mangiare sushi avariato è un vero e proprio pericolo per la persona, dato che nei casi peggiori ci si imbatte nella morte, soprattutto se non si conoscono i sintomi legati al malessere in questione.
Infatti, è doveroso ricordare che il pesce avariato comporta la comparsa dei seguenti sintomi:
Nel caso uno o più sintomi si dovessero presentare dopo aver mangiato sushi, o altro tipo di pesce, il consiglio è quello di recarsi subito in ospedale e allertare i medici dicendo loro cosa avete mangiato nel corso dell’ultima settimana.
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