La vicenda sul caso Amadori maltrattamenti di animali si conclude con la sentenza emessa dal Tribunale di Forlì. Interessate anche Enpa ed Animal Equality.

Amadori maltrattamenti animali
Sentenza Amadori maltrattamenti di animali come è andata FOTO ricettasprint

L’azienda Amadori ha raggiunto un accordo in tribunale per quanto riguarda due suoi dipendenti indagati di uccisione e maltrattamenti di animali. I reati contestati risalivano al mese di agosto del 2016 e hanno portato entrambi a patteggiare nell’ambito del procedimento penale a loro carico. Il tutto è avvenuto in aula a Forlì  dopo che l’Enpa – Ente Nazionale Protezione Animali – aveva sollevato la questione. Il rappresentante di una societĂ  controllata al 100% proprio da Amadori è stato condannato proprio per i reati riconosciuti di maltrattamento ed uccisione di animali, come stabilito dall’art. 544 bis e ter del codice penale.

Condanna invece per reato di abbandono di animali (art. 727 del codice penale) per il custode dell’allevamento dove sono state osservate le gravi mancanze, non solo a termini di legge ma anche morali nei confronti di diversi poveri esseri viventi. Il primo dovrĂ  scontare 3 mesi di reclusione e versare una multa di 22.500 euro. Sanzione di 1600 euro invece per il custode.

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Amadori maltrattamenti, l’inchiesta era nata da ‘Report’

Della vicenda dei maltrattamenti di animali a carico di Amadori si era parlato anche nella trasmissione di inchieste di Rai 3 ‘Report’, nella puntata del 29 maggio 2016. In uno degli allevamenti principali di animali le cui carni erano destinati alla produzione di alimentari e situato in Emilia-Romagna, avvenivano dei gravi episodi con regolaritĂ . Enpa aveva provveduto a denunciare il tutto. ‘Report’ aveva mandato l’inviata Sabrina Giannini a documentare il tutto, raccogliendo le immagini di condizioni di vera e propria detenzione di assoluta crudeltĂ  verso gli animali. Anche Animal Equality aveva raccolto prove simili in altri allevamenti circostanti sempre riconducibili ad Amadori. In virtĂą di ciò, L’AutoritĂ  Garante per la Concorrenza e il Mercato (AGCM) aveva intimato all’azienda di cambiare le informazioni fornite in merito all’allevamento di polli allevati a scopo alimentare poichĂ© considerate potenzialmente ingannevoli.

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Enpa ed Animal Equality soddisfatte

Soddisfazione  hanno espresso le stesse Enpa ed Animal Equality, le quali parlano di giusta attenzione fornita finalmente ai reati perpetrati ai danni di tanti animali reclusi negli allevamenti intensivi. “Cose del genere avvengono ogni giorno”. Enpa e Animal Equality: “Si tratta di una sentenza importantissima che m ette finalmente sotto i riflettori della giustizia i reati che ogni giorno si compiono nei confronti degli animali all’interno di moltissimi allevamenti intensivi”. Il Tribunale di Forlì fornisce le motivazioni della sentenza. Il rappresentante legale della controllata Amadori “perseverava nel mantenere condizioni di allevamento tali da ingenerare negli animali inutili sofferenze”.

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“Condizioni di detenzione terribili per gli animali in allevamento”

Tra le mostruositĂ  riscontrate, la detenzione di scrofe incinte in gabbie troppo piccole. E l’assenza di misure per poter far si che trovassero ristoro e che si difendessero da ratti ed insetti. Cosa che ha portato i suini ad avere diverse lesioni. Mancavano anche spazi salubri ed igienizzati per garantire un decoroso riposo agli animali, come anche i necessari arricchimenti ambientali richiesti, come fieno o paglia. Gli animali “venivano sottoposti a condizioni insopportabili per le loro caratteristiche etologiche cagionandogli sofferenze non necessarie e in alcuni casi anche la morte”. La condanna al custode ha avuto luogo invece per una detenzione in situazione di assoluta non compatibilitĂ  e di grande sofferenza con quella che era la loro natura”.

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