Le autorità sono intervenute con un importante provvedimento per via della presenza del parassita Anisakis nel pesce. Gravi le conseguenze.

Anisakis nel pesce, la brutta scoperta compiuta dai carabinieri della compagnia di Norcia, in provincia di Perugia, ha portato a delle immediate conseguenze. I militari di stanza in Umbria avevano compiuto un normale controllo nell’ambito del rispetto della sicurezza in ambito alimentare.

Esposizione ittica in un supermercato
Esposizione ittica in un supermercato (Foto Pixabay)

L’ispezione si è conclusa però con i rilevamenti che hanno confermato la presenza di larve di Anisakis nel pesce. Quest’ultimo è un parassito specifico di molte specie ittiche ed in questa circostanza si annidava in alcuni merluzzi freschi da banco esposti in una pescheria di un locale punto vendita appartenente ad un noto marchio della grande distribuzione.

Oltre ai carabinieri di Norcia sono intervenuti anche i colleghi dei NAS di Perugia. I militari e l’unità del Nucleo Anti Sofisticazioni hanno posto sotto sequestro il merluzzo, sventando così una potenziale situazione di pericolo per i consumatori. La presenza di Anisakis nel pesce può infatti causare diverse conseguenze spiacevoli sul fisico.

Si va da parassitosi sino anche a delle reazioni allergiche anche importanti. A seguito dell’intervento di sequestro sui prodotti ittici infestati dal parassita si è avuto un deferimento importante.

Anisakis nel pesce, sequestrato merluzzo surgelato

Un provvedimento giudiziario ha infatti colpito un socio amministratore rappresentante della società coinvolta. La denuncia è stata inoltrata alla Procura della Repubblica di Spoleto. A quest’ultimo viene contestata la detenzione ai fini della vendita di prodotti ittici invasi da parassita.

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Da quanto risulta sarebbero stati sottoposti a controlli approfonditi da parte dei rappresentanti delle forze dell’ordine anche gli altri esemplari di pesce fresco presenti nel reparto ittico del supermercato ispezionato.

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Oltre alla denuncia per la persona colpita si riscontra pure una multa di 2mila euro per la violazione delle norme di sicurezza attualmente vigenti.

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