Antonino Cannavacciuolo domina ancora la scena e dimostra di essere uno degli chef più bravi al mondo e uno dei maggiori rappresentanti del made in Italy. La notizia diffusa in queste ore, non a caso, rappresenta ancora una conferma di quanto detto, un nuovo fiore all’occhiell da affiancare alle sue stelle Michelin.
Ci sono luoghi che non hanno bisogno di troppi proclami per farsi notare: basta una fotografia, un angolo di giardino, una finestra che affaccia sul lago e tutto si spiega da sé.

Villa Crespi è uno di questi luoghi, sospesi tra sogno e realtà. E forse è anche per questo che, senza clamore, si è guadagnata un posto d’onore in una delle classifiche più ambite al mondo: i Readers’ Choice Awards 2025 di Condé Nast Traveller. A votarla non è stata una giuria di esperti, ma migliaia di viaggiatori che, con le valigie ancora da disfare, hanno voluto premiare quel luogo che li ha fatti sentire accolti, stupiti, coccolati.
Un punteggio altissimo, 98,50 nella categoria “Rest of Italy”, e una posizione in classifica che parla chiaro: Villa Crespi è tra le esperienze italiane più amate a livello internazionale. Ma cosa rende questo posto così speciale?
Antonino Cannavacciuolo da record: l’incantesimo di Villa Crespi tra moresco e magia stellata
Immersa nella quiete del Lago d’Orta, Villa Crespi non è solo un hotel di lusso: è un’esperienza che inizia ancora prima di entrare. La sua struttura in stile moresco, con torrette che sembrano uscite da una fiaba orientale, fa già immaginare atmosfere da mille e una notte. Ma il vero cuore pulsante della villa è legato al suo nome più celebre: Antonino Cannavacciuolo.
Da quando lo chef ha preso in mano le redini del ristorante e dell’accoglienza, Villa Crespi ha iniziato un nuovo capitolo. Un percorso fatto di passione, ricerca e identità, che ha portato nel tempo ben tre stelle Michelin e un livello di ospitalità che unisce rigore ed empatia. Cannavacciuolo, con la sua cucina che mescola Nord e Sud, tradizione e tecnica, ha saputo trasformare ogni piatto in un racconto. E quel racconto oggi è diventato un riconoscimento concreto, costruito giorno dopo giorno grazie alla fiducia di chi ha scelto Villa Crespi non solo per dormire o cenare, ma per vivere.
Oltre il premio: un simbolo di eccellenza italiana
Essere premiati da una testata internazionale come Condé Nast Traveller è molto più di una medaglia da esibire. È la conferma che l’ospitalità italiana sa ancora emozionare. Che l’arte del ricevere, della cucina fatta bene, dell’ambiente curato nei minimi dettagli non è stata dimenticata. Per Cannavacciuolo e il suo team, è una soddisfazione immensa, ma anche una responsabilità: mantenere alte le aspettative e continuare a stupire.
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E per noi italiani, sapere che una realtà così radicata nel nostro territorio sia capace di farsi spazio nel cuore dei turisti di tutto il mondo, è un motivo d’orgoglio. Villa Crespi oggi non è solo una destinazione: è un simbolo. Di eleganza, di eccellenza, ma anche di calore umano. Un posto dove, varcata la soglia, tutto il resto sembra lontano. E dove l’unico pensiero rimasto è: “quando posso tornarci?”.