Individuati due noti alimenti che presentano importanti problematiche per la salute dei consumatori, il cibo contaminato subito richiamato.
Doppio allarme su del cibo contaminato che riguarda l’Italia. A fornire la comunicazione è, come spesse volte accade, il RASFF. Gli ispettori del Sistema Rapido di Allerta Europeo per la Sicurezza di Alimenti e Mangimi hanno fatto sapere di avere bloccato due alimenti in particolare.
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Uno è prodotto proprio nel nostro Paese: si tratta di un formaggio Fontina che ha ricevuto il divieto ad essere commercializzato nei supermercati e nei negozi alimentari di riferimento. Il motivo è da ricercare nella presenza di un rischio microbiotico. Infatti si tratta in questo caso di cibo contaminato dal batterio dell’Escherichia Coli. Il Fontina che non ha raggiunto gli scaffali è prodotto in Italia ed esportato in Francia. L’allarme fornito dal RASFF è indicato come “serio” all’interno della nota rilasciata. L’altro cibo contaminato è invece un intero lotto di fichi secchi, questa volta prodotti ed importati in Italia dalla Turchia.
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Cibo richiamato, l’intervento tempestivo da parte del RASFF
In questa situazione il RASFF ha scovato un rischio legato a presenza di aflatossine, in quantità di gran lunga superiore rispetto al limite standard. Le rilevazioni degli addetti ai controlli di sicurezza hanno scovato un quantitativo di micotossine pari a 18,5 mg/kg, cosa che supera in maniera abnorme la misura di sicurezza fissata dalle normative dell’Unione Europea vigenti. Anche in questo caso è scattato il divieto di messa in commercio per un allarme definito “serio”.
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Mangiare cibo contaminato comporta automaticamente brutte conseguenze
Ingerire cibo contaminato può causare intossicazioni anche gravi, al punto da richiedere un ricovero in ospedale. I sintomi più comuni di una intossicazione sono nausea, vomito, diarrea e dolori addominali e possono manifestarsi già nelle prime ore dopo l’ingestione dello stesso.
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