La cipolla tagliata, va conservata o buttata? La risposta a questo interrogativo c’è ed ha una valenza anche scientifica.
Questa radice vanta tantissime proprietà riconosciute fin dall’antichità. Si narra addirittura che le famiglie di contadini avessero la sana abitudine di posizionare negli angoli di ogni stanza della casa delle cipolle tagliate. Ciò per sfruttare le loro proprietà antisettiche, nella credenza che emanassero un flusso benefico che teneva lontani i malesseri stagionali.
Un fondo di verità in effetti c’è: la cipolla infatti ha davvero proprietà antibatteriche, grazie alla presenza dell’acido solforico. Questa sostanza, la stessa che ci fa lacrimare, però evapora alquanto velocemente. Di conseguenza questo rinomato potere ha un effetto purtroppo momentaneo.
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La cipolla tagliata allora, può essere conservata? Essa comunque attrae batteri, come d’altra parte qualsiasi altro ortaggio nelle stesse condizioni. Quindi la risposta è positiva, ma soltanto a determinate condizioni. Va conservata in un contenitore di plastica, al riparo dal contatto con agenti esterni che potrebbero accelerarne il deperimento e anzi estenderlo anche ad altri prodotti. Diversamente si corre il rischio che questa subisca una contaminazione che la renda immangiabile e soprattutto rischiosa.
La cipolla invece apporta moltissimi benefici alla nostra salute, soprattutto se consumata cruda. Essa contiene fibre, utili per regolare il transito intestinale. Anche vitamina C e B6 utilissime per il sistema immunitario e quello neurologico. Minerali quali calcio, potassio, fosforo ed acido folico. Inoltre vanta un’alta concentrazione di antocianine e quercetina, potenti antiossidanti utili a combattere l’invecchiamento cellulare. Inoltre grazie alla presenza dei composti dello zolfo essa ha effetti protettivi contro il cancro, inibisce la crescita di microrganismi nocivi e previene la formazione di coaguli di sangue.
Oltre all’azione antimicrobica assumere le cipolle può abbassare i livelli degli zuccheri nel sangue. In particolare, uno studio del 2010 avrebbe evidenziato un effetto ipoglicemico delle cipolle rosse in pazienti affetti da diabete di tipo I e diabete di tipo II. Dimostrando nello specifico che il consumo di 100 grammi di cipolle crude al giorno determinerebbe una significativa riduzione della glicemia ematica.
Inoltre la ricerca scientifica ha evidenziato come il consumo regolare di cipolle possa integrare la lotta all’osteoporosi, specialmente nella popolazione femminile. Esso infatti sarebbe correlato all’aumento della densità ossea e alla riduzione del rischio di frattura all’anca di oltre il 20% rispetto a chi non ha mai consumato cipolle. L’assunzione di questa radice ha anche effetti molto positivi sul dimagrimento corporeo.
Essa infatti esercita un’azione diuretica e detossinante, favorendo la diuresi e quindi l’espulsione di liquidi e tossine in eccesso. Insomma un vero toccasana per la salute generale del nostro organismo, a fronte di una piccola controindicazione alla quale si può tranquillamente ovviare con.. qualche mentina!
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