Le conseguenze su cosa succede se bevo acqua scaduta. A cosa serve la data lunghissima indicata sulle bottiglie e quali conseguenze ci sono.

Cosa succede se bevo acqua scaduta? La cosa può avere effettivamente delle conseguenze e per questo motivo sarebbe sempre bene rispettare le indicazioni presenti sul tappo delle bottiglie che acquistiamo e portiamo a casa. Perché c’è un processo di deperimento dell’acqua conclamato.

Alcune bottiglie di acqua esposte in vendita
Alcune bottiglie di acqua esposte in vendita (Pixabay)

Della cosa hanno parlato diversi studi appositi compiuti da più esperti. I quali hanno anche risposto alla domanda di chi si chiede quali potrebbero essere le conseguenze nel bere dell’acqua che ha superato le relative indicazioni temporali. Vediamo quindi cosa succede se bevo acqua scaduta.

La procedura che porta ad un calo della qualità dell’acqua all’interno delle bottiglie di plastica e di vetro che abbiamo acquistato al supermercato è ben nota e ha luogo con il passare del tempo. Viene accentuata anche in base ad alcune situazioni ambientali sfavorevoli.

Cosa succede se bevo acqua scaduta, per quanto tempo si può conservare

Ha luogo un processo negativo di rilascio di sostanze chimiche costituenti l’involucro – come detto in plastica od in vetro solitamente – tale da portare le stesse a finire nell’acqua. E sul cosa succede se bevo acqua scaduta è già facile darsi una risposta.

Bottiglie di acqua in plastica piene
Bottiglie di acqua in plastica piene (Pixabay)

Immaginate di bere dell’acqua così edulcorata già solo per qualche settimana. L’organismo verrebbe esposto ad un accresciuto rischio di subire danni all’apparato digerente in particolare.

Una cosa confermata da apposite rilevazioni accademiche e scientifiche. Per questo motivo bisogna tenere a mente quale indicazione è presente sul tappo. Di solito la “data di scadenza” (ma sarebbe più corretto chiamarla “termine minimo di conservazione”, n.d.r.) va da uno a tre anni.

In che modo conservare le nostre bottiglie di acqua a casa

I tempi sono molto più brevi per le bottiglie in plastica, e più lunghi per quelle in vetro. Quelle in plastica sono maggiormente soggette al rilascio di sostanze che migrano poi nell’acqua che beviamo.

Il rilascio è tanto più veloce quanto più si hanno dei modi di conservare le bottiglie non consoni. Ad esempio esponendo le stesse alla luce del sole per giorni, oppure a delle fonti di calore dirette.

Assumere acqua con tali sostanze al suo interno potrebbe comportare delle conseguenze nel lungo periodo. Ma non capita praticamente mai di tenere in casa delle confezioni per più di una settimana o poco più in genere.

Attenzione particolare va riposta al riutilizzo delle bottiglie in plastica, per quella che è una pratica da non dovere attuare. Vi sarà capitato di sentire dell’acqua dal sapore lievemente intorbidito. Ciò avviene perché le bottiglie in plastica – a differenza di quelle in vetro – non sono predisposte per un riuso.

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