Quali sono le date di scadenza che fanno da sinonimo di lunghissima durata. Questi prodotti rappresentano una garanzia di sicurezza.

Quello della scadenza nei cibi è un fattore che bisognerebbe sempre ricordarsi di controllare. Alcuni alimenti infatti sono ad alto indice di deperibilità e con il passare del tempo non sono più commestibili.

Una donna controlla una data di scadenza
Una donna controlla una data di scadenza (Foto Canva – Ricettasprint.it)

La data di termine minimo di conservazione però a volte è puramente indicativa nel caso di determinati prodotti. Anche se riportarla è un qualcosa cui i produttori sono tenuti a norma di legge, ci sono cibi che in pratica è come se non scadessero mai, riuscendo a mantenere il loro gusto inalterato anche a distanza di tempo.

Sale. Un bene indispensabile in cucina, che l’uomo conosce da millenni. E che da millenni utilizza non solo per insaporire il cibo ma anche per conservarlo. Tiene alla larga i batteri per la sua capacità di assorbire l’acqua ed i liquidi in generale, quando si tratta di conservare altri alimenti. E resta inalterato nel tempo, addirittura lo si può usare anche ad anni di distanza.

Cioccolato fondente. Resiste per un periodi medio di 2 anni, che è ampiamente quanto basta per mangiarne. È più durevole di quello al latte o di altri tipi, merito di alcuni procedimenti cui è sottoposto durante la lavorazione.

In particolare la fase del temperaggio, che porta alla creazione di piccoli cristalli di burro grazie ai quali viene conferita croccantezza al prodotto. Può darsi che si formi una patina sul cioccolato fondente, ma dipende dalle differenze di temperatura e comunque risulta ancora commestibile. Anche se poi gusto e consistenza potrebbero risultare cambiati.

Date di scadenza, quanto dura un prodotto dopo e quali resistono di più?

Miele. Ha pochissima acqua e tantissimi zuccheri al suo interno. Questo lo rende inaccessibile all’azione nociva dei batteri. E questo lo porta ad essere longevo senza avere scadenza come altri cibi. Le date che leggete sulle confezioni in vendita sono quindi del tutto indicative.

Una data di scadenza sul tonno
Una data di scadenza sul tonno (Foto Canva – Ricettasprint.it)

Aceto. Deriva dal vino andato a male e pure è indispensabile in cucina per dare un gusto ulteriore al cucinato. La loro conservazione deriva dall’azione dei batteri Acetobacter che ossidano l’etanolo ed impediscono in tale modo la proliferazione di altri batteri.

Riso. Altro cibo resistente agli attacchi del tempo. In media dura 20 anni od anche di più, specialmente se considerato alla temperatura ideale di 3° e senza ossigeno. Ma quello integrale dura di meno, a causa della crusca ricca di fibre. Poi, qualora sentiate uno sgradevole odore (che di solito ricorda la vernice) allora si che sarà da buttare.

Legumi e semi secchi, Sono a lunghissima conservazione per via della mancanza di acqua. Ed anche per il fatto di avere una scorsa dura, quanto basta per tenere muffe e batteri a distanza di sicurezza.

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Tonno in scatola. Sorpresa: anche questo tipo di pesce appositamente trattato dura a lungo. Di solito circa 5 anni, quando lasciato chiuso. Occhio però se le sue caratteristiche lattine in alluminio si dovessero presentare più gonfie del solito.

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Senape. Ha l’aceto tra i suoi ingredienti principali. E questo basta a spiegare tutto. Ma va conservata in un luogo asciutto, pulito e buio.

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Zucchero. Assorbe l’acqua, come il sale, e proprio allo stesso modo lo si impiega per conservare ad esempio le conserve di frutta. Pressoché illimitato nel tempo.