Quella del ragù è una grande tradizione italiana che puoi imparare solo dalla nonna: il suo è sempre stato spettacolare, ecco perché lo rifaccio
Ci sono molto modi per preparare un signor ragù e ogni regione ha le sue regole, le sue tradizioni, i suoi ingredienti.

Io quando voglio fare bella figura mi affido sempre alla ricetta della nonna: così rispetto la tradizione e sono tutti soddisfatti.
Il ragù della tradizione come ha sempre fatto nonna: lei aveva un trucco
All’apparenza questo sembra il classico ragù ma ci sono due varianti importanti. La prima è la carne, non ci vitello e nemmeno di maiale ma di cinghiale. Proprio perché ha un sapore più forte, la nonna ha sempre usate un trucco che si chiama latte. Leggi e scoprirai perché
Ingredienti:
500 g di polpa di cinghiale
2 cipolle bianche piccole
70 g di carote
70 g di costa di sedano
450 g di passata di pomodoro
1/2 bicchiere di vino rosso
1 rametto di rosmarino
2 mestoli di brodo vegetale
1/2 bicchiere di latte intero
60 g di burro
sale q.b.
pepe q.b.
Preparazione passo passo ragù

Lavoriamo subito la carne di cinghiale. La laviamo velocemente sotto un getto di acqua del rubinetto e la asciughiamo. Quindi la tritiamo al coltello come per preparare il classico ragù alla bolognese.
Mettiamo sul fuoco un tegame dal fondo spesso, se fosse in terracotta anche meglio. Facciamo sciogliere dolcemente il burro e poi aggiungiamo il classico trito di verdure che è alla base di tante ricette italiane. Cipolla bianca, carota e costa di sedano, tritati tutti finemente insieme. Possiamo anche aggiungere uno spicchio di aglio, se piace.

Lasciamo cuocere a fiamma bassa per una decina di minuti e quando il trito comincia a prendere colore mettiamo dentro la carne di cinghiale tritata. Mescoliamo bene e lasciamo rosolare fino a quando comincia a cambiare colore.
Bagniamo con il vino rosso e aspettiamo che la parte alcolica sia evaporata completamente. A quel punto versiamo la passata di pomodoro, oppure i pomodori pelati, schiacciati direttamente con le mani.
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Insaporiamo con il rametto di rosmarino che abbiamo lavato in precedenza, saliamo con moderazione e pepiamo. Da lì in poi calcoliamo almeno 2 ore, mettendo il coperchio. Quando vediamo che il ragù di cinghiale si asciuga, lo allunghiamo con un mestolino di brodo vegetale tenuto in caldo
E il trucco della nonna? Quando manca mezz’ora prima di spegnere versiamo nel tegame anche il latte a temperatura ambiente. Mescoliamo, lo facciamo assorbire e portiamo a cottura. Intanto facciamo anche cuocere le pappardelle: se sono fresche bastano 5-6 minuti perché arrivino al dente. Le scoliamo direttamente in una zuppiera grande e le copriamo con abbondante ragù di cinghiale. Un po’ di parmigiano o di pecorino ci sta, anche se a noi piace mangiarle così.
