Gianfranco Vissani - Ricettasprint
Gianfranco Vissani – Ricettasprint

Gianfranco Vissani ha deciso di scendere in campo e rompere il silenzio su ciò che tutti i ristoratori italiani stanno vivendo in questo momento. Un tema delicato quelle delle riaperture che ha messo in serie difficoltà i ristoratori che stanno cercando di aggirare in ogni modo la crisi, insieme a coloro che ormai pieni di rabbia hanno dato vita al movimento #IoApro.

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Come abbiamo avuto modo di spiegare nella pubblicazione di vari articoli, la profonda crisi che l’Italia sta attraversando da un punto di vista economico dato che molte attività hanno dovuto chiudere le loro porte senza sapere se e quando potranno riaprire.
Nel corso dei mesi, inoltre, abbiamo avuto modo di vedere come diversi esponenti del mondo della ristorazione abbiano preso parte anche al movimento #IoApro, una protesta animata da coloro che hanno lasciato aperta al pubblico la loro attività nonostante i divieti e l’orario di chiusura imposto. Movimento, questo, che ha conquistato anche l’appoggio di Gianfranco Vissani.

Gianfranco Vissani - Ricettasprint
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Gianfranco Vissani “Anche noi dobbiamo vivere” | La protesta dello chef

Ebbene sì, anche Vissani ha deciso di rompere il silenzio e parlare così del movimento #IoApro lanciato dai ristoratori italiani poco dopo la pubblicazione delle norme che troveremo nel nuovo Dpcm. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, Gianfranco Vissani commentando appunto #IoApro ha dichiarato: “Anche noi dobbiamo vivere. È più di un anno che ci troviamo in queste condizioni. Non facciamo paragoni con la Francia e la Germania perché loro danno i soldi alle piccole e medie imprese mentre noi stiamo morendo di fame. I ristoratori sono disperati, da quando siamo chiusi i contagi sono aumentati perché la gente si vede a casa”.

Gianfranco Vissani, successivamente, nel suo intervento ha spiegato come i vari ristoratori abbiano messo in atto tutte le dovute precauzioni del caso: “La ristorazione era il settore più sicuro, noi a gennaio dello scorso anno abbiamo usato dei macchinari per igienizzare tutto e addirittura per riciclare l’aria. Il Governo ha il dovere di aiutare i settori in difficoltà le famiglie non sanno più come mangiare!”. In fine, lo chef non trattiene la sua rabbia per una restrizione in merito agli orari di chiusura dichiarando: “Non capisco, perché la mattina è tutto aperto e la sera? Perché la mattina ci sono meno persone? Che senso ha? Noi non possiamo riaprire perché abbiamo il ristorante chiuso ormai da settimane e non sappiamo nemmeno quando riapriremo. Se le cose migliorano proveremo a riaprire agli inizi di febbraio”.

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