L’influenza è più subdola che mai: colpa della nuova variante dominante, che farà passare Natale e Capodanno a letto a tanti.

Se quest’anno avete la sensazione che l’influenza non sia la solita storia di una settimana a letto con tè caldo e termometro, non siete i soli. Quella che i medici stanno chiamando “Influenza K” sta dimostrando di avere un carattere decisamente cattivo, quasi subdolo. Non è solo la febbre altissima a spaventare – quella che ti inchioda al materasso e non scende nemmeno con la tachipirina – ma è il modo in cui il virus sembra prendersi gioco di noi.

Il dottor Matteo Bassetti con un microfono in mano
Influenza K, l’allarme di Bassetti: “Colpisce duro, ecco il sintomo che non devi ignorare” – ricettasprint.it

C’è un copione che si sta ripetendo in tantissime case in questi giorni. Inizia tutto in modo violento, con picchi di febbre che arrivano a quaranta gradi. Poi, dopo tre o quattro giorni di sofferenza, arriva il sollievo. La temperatura scende, le ossa smettono di fare male e si pensa finalmente di averla sfangata. Molti commettono l’errore di alzarsi, magari tornano pure in ufficio. Ma è proprio lì che scatta la trappola.

I sintomi della nuova influenza di stagione

Questa “falsa guarigione” dura poco, a volte appena un giorno. Poi la febbre torna a salire, spesso più forte di prima. E questa seconda ondata non è quasi mai un semplice postumo: è il segnale che il virus è sceso nei polmoni.

Donna ammalata a letto
I sintomi della nuova influenza di stagione – ricettasprint.it

Il boom di polmoniti che stiamo vedendo negli ospedali parte quasi tutto da qui, da questo ritorno di fiamma che coglie le persone di sorpresa quando sono già debilitate dalla prima fase.

Fa riflettere come questo virus stia colpendo duro anche chi di solito è in salute. Non stiamo parlando solo di soggetti fragili; sono tanti i giovani che si ritrovano con complicazioni respiratorie importanti. È un virus che non perdona la fretta di guarire.

Influenza K, l’allarme di Bassetti

La raccomandazione che circola tra gli esperti, come il professor Bassetti, è molto chiara. non fidatevi della tregua. Se la febbre torna dopo essere sparita, non è un colpo di coda, è un allarme rosso che richiede l’intervento immediato del medico.

In un’epoca in cui siamo abituati a voler risolvere tutto con una pillola e tornare subito in pista, l’Influenza K ci sta obbligando a rallentare. Il rischio di finire in ospedale con una polmonite è reale e mai come quest’anno il riposo assoluto non è un consiglio della nonna, ma una vera e propria necessità medica.

Se vi sentite meglio dopo i primi giorni di febbre alta, restate comunque a guardare. Aspettate. Perché quest’anno il virus morde due volte, e la seconda fa molto più male della prima.