Qual è l’insalata in busta da comprare quando andiamo a fare la spesa, la presenza dei metalli pesanti è un fattore da non trascurare.
Insalata in busta, non tutte sono consigliate. Infatti ci sono alcuni marchi che sembrano prestare più attenzione di altri per quanto riguarda il contenuto di sostanze potenzialmente nocive. Il riferimento è ai metalli pesanti come ad esempio il cadmio, il piombo ed anche altri. L’insalata in busta ha la sua indubbia utilità nel fatto che si tratta di un alimento già pronto, molto facile da portare in piatto ed anche molto versatile.
La insalata in busta può essere abbinata ad una gran moltitudine di piatti, specialmente di secondi, e rappresentare così un contorno ideale. Ma l’insalata imbustata, se adeguatamente condita, può fare anche da gustoso e salutare piatto unico. Con questo prodotto si fa subito e si ha subito qualcosa da mettere sotto ai denti a pranzo o a cena. Senza dimenticare come si tratti anche di un qualcosa di economico.
Come detto però, certi aspetti potrebbero non risultare adeguatamente soddisfacenti in termini di sicurezza alimentare. Come messo in evidenza da un test condotto dalla rivista il salvagente, non sempre i risultati hanno lasciato il sorriso tra gli esemplari di articoli alimentari presi in disamina. E che hanno riguardato tre tipologie di insalata sfusa e tre marche di insalata in busta.
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Per quanto riguarda eventuali contaminazioni di batteri, le insalate imbustate hanno mostrato i risultati migliori rispetto a quelle esposte sui banchi dell’ortofrutta. La cosa non deve stupire perché le insalate sfuse possono essere raccolte da più mani nel corso di una giornata. E possono raccogliere residui di starnuti fatti nelle circostanze, tanto per fare un esempio. Ma questo attesta anche l’efficacia dei controlli svolti sui prodotti in busta.
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I controlli svolti nell’ambito della sicurezza alimentare in passato avevano però mostrato una presenza di metalli pesanti, anche se sempre entro i limiti consentiti dalle norme di sicurezza vigenti. Per evitare comunque di avere a che fare con questa problematica il consiglio è quello di servirsi di insalate biologiche, coltivate a chilometro zero e senza l’impiego di diserbanti e di altre sostanze chimiche.
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Se però ci fidiamo dei produttori e volessimo propendere per le insalate imbustate (che sono alla fine molto sicure) dovremo accertarci che le confezioni siano sempre sigillate, senza buchi ed aperture. E dovremo anche controllare la data di scadenza.
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