Non sempre e integrale | quello che acquistate | Leggete le etichette

Non sempre è integrale | quello che acquistate | Leggete le etichette

Con il termine integrale si a ad identificare uno status alimentare protratto verso un regime salutare.

L’utilizzo della farina integrale sta prendendo in questi anni, sempre più quota, proprio perchè sempre più persone si dirigono verso uno stile di vita migliore soprattutto in termini di alimentazione. Molti sono i cibi utilizzati a base di farina integrale, crusca, fibre e ad oggi, l’integrale è arrivato anche per i biscotti. Valutando questo prodotto secondo una statistica in merito agli acquisti, sarebbero aumentate le vendite del 77% per l’integrale e del 5,8 % per i prodotti con su scritta la frase ‘ricco di fibre’. E’ fondamentale, però, per comprendere i benefici reali dei prodotti che andiamo ad acquistare, guardare sempre la tabella nutrizionale posta sulle confezioni perchè l’utilizzo della frina integrale presenta possibili variazioni perchè non utilizzata nella sua totalità. L’utilizzo di cibi integrali sono un toccasana per l’organismo in quanto migliorano la funzionalità intestinale e aumentano il senso di sazietà, contribuendo a regolare il microbiota dell’intestino e abbassare, quindi, il carico glicemico del pasto. Queste caratteristiche aiutano a contrastare patologie cardiovascolari, tumorali e il Diabete tipo 2.

Farina integrale, che cos’è?

La farina integrale contiene un numero elevato di ceneri o sali minerali che si presenta più alto se vi è anche parte della crusca ovvero il rivestimento esterno. Talvolta la farina viene ottenuta direttamente dalla macinazione del chicco intero che contiene sia la crusca che il germe intero, più grasso e quindi più facilmente deperibile. Altre volte invece, la farina integrale si ottiene miscelando farina bianca con la crusca separata in precedenza. Questo viene segnalato sull’etichetta inerente la composizione e quando si utilizzano farine ricostituite devono essere indicati come ingredienti farina di frumento e crusca, o cruschello. Ma attenzione, la farina ricostituita non è equivalente a quella ricavata direttamente dal chicco intero, perché mantiene il contenuto di fibra, ma perde vitamine, minerali e polifenoli. 

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Integrale, i biscotti e le loro caratteristiche

Secondo uno studio sulle tipologie di biscotti integrali sul mercato, sono stati presi come campioni alcune marche di prodotti ed anche alcune catene di supermercati. Guardiamo ai biscotti integrali e ai cereali Mulino Bianco (Barilla), Galbusera, Misura, Saiwa, Digestive (McVitie’s), Balocco e Alce Nero, mentre per le catene di supermercati la valutazione è stata fatta su Esselunga, Coop e Carrefour. La lavorazione dei biscotti prevede l’uso della farina integrale di frumento, a volte miscelata con farina di frumento bianca e arricchita con fiocchi di avena, di farro o di orzo nei biscotti ai cereali e olio di girasole (olio di oliva solo nei frollini Alce Nero), zucchero, agenti lievitanti e aromi. In alcuni frollini troviamo anche latte o uova; nocciole e cioccolato nei biscotti al cioccolato, mentre in altri è prevista l’aggiunta di fibra come per i biscotti Misura, Galbusera e Saiwa Fibrattiva.

Per quanto riguarda i biscotti firmati Carrefour e Alce Nero vi è farina di frumento e crusca, mentre nei Saiwa la farina integrale è solo il 28%, miscelata con farina bianca, integrata da crusca e fibra solubile. Se parliamo di calorie, su una valutazione per 100 g di prodotto: 420 calorie dei Saiwa Fibrattiva; 475 per i Frollini integrali biologici Vivi Verde (Coop); Saiwa 11 g; per i frollini Coop arriva a 19,6; Digestive integrali al 20,8%. Per quanto riguarda i grassi saturi, questi rimangono intorno al 2% in quasi tutti i biscotti; arrivano al 4,5% nei Digestive, per via dell’olio di palma, e nei Gran Cereale al cioccolato, per la presenza del cacao. La quantità di zuccheri si attesta intorno al 20% (da 15,5 a 23%); 30% circa per il Gran Cereale al cioccolato. Le fibre variano dai 6 g per 100 g dei frollini Vivi verde, 14 g dei biscotti Saiwa Fibrattiva.

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Biscotti integrali, la scala di valutazione per il consumo

Stando al calcolo basato sul Sistema di Valutazione nutrizionale, si prende come riferimento per comprendere il grado di consumo di determinati alimenti andando da A alla E. I biscotti integrali prendono una C mentre biscotti come i Nutella biscuit o i Wafer, prendono una E per il contenuto alto di grassi. Per gli altri frollini come le Gocciole Pavesi, le Macine Mulino Bianco, gli è stata affidata una D. Il tutto chiaramente rapportato anche alle dimensioni del biscotto stesso (media di 7-8 grammi. Per i biscotti a marchio Gran Cereale il peso è di 10-12 grammi e i Digestive pesano quasi 15 grammi. Il biscotto più ‘dietetico’, con 24 kcal, è il Saiwa Fibrattiva, mentre gli altri biscotti integrali hanno circa 30 kcal, quelli ai cereali circa 50, e con il Digestive, il più energetico della nostra rassegna, si arriva a 69 kcal. La variazione starebbe nel prezzo: i biscotti a marchio Carrefour ed Esselunga, come pure le Cruschelle Balocco, costano poco più di 3 €/kg, quelli a marchio Coop, biologici, costano 3,50-3,70 €/kg. I Gran Cereale classici e i biscotti Buongrano Barilla costano circa 4 €/kg e i Saiwa Fibrattiva 4,4. Per i Gran Cereale al cioccolato circa 5,8 €/kg, e per i biscotti Galbusera e Misura circa 6 €/kg; si sale sopra i 7 € per i Digestive e oltre i 10 €/kg per i frollini Alce Nero.

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