Il mercato relativo al latte animale fa segnare un saldo negativo, a fronte dell’aumento di più del triplo di ben altro: di che si tratta.

Latte animale, calano i consumi. La brutta notizia per il comparto riguarda in particolare un crollo di ben il 9,4% che rappresenta una quota non da poco. Di contro è salito il consumo del latte vegetale, e di più del triplo.

La stima ufficiale in questo senso ammonta al 32,2%, come fa sapere l’Informatore Agrario, citato anche da agricolae. La notizia sorprende dal momento che siamo nel bel mezzo di un diffuso e profondo caro vita ed anche nonostante il fatto che il latte vegetale costi in media il doppio rispetto al latte animale.

Del latte versato in un bicchiere
Del latte versato in un bicchiere (Pixabay)

I prezzi si attestano sui due euro e rotti al litro per il primo e sui 92 centesimi al litro per il secondo. Ma per i consumatori quello di mettere in subordine il latte animale in favore della sua alternativa vegetale ha diversi motivi.

Etici anzitutto, perché non si vuole evidentemente usufruire di un prodotto che viene ritenuto come ricavato dallo sfruttamento di bestiame. Ed anche di salute, poiché il latte animale è più grasso e mostra una maggiore esposizione ad allergia alla caseina. Inoltre chi soffre di colesterolo alto non potrebbe assumerlo, di norma.

Latte animale, per gli esperti non andrebbe messo da parte

Un esempio di latte vegetale è dato da quello di soia, molto in voga in diversi tipi di diete. Ma ce ne sono tanti altri: di mandorla, all’avena, al riso, e così via. In ambito industriale tutti questi tipi vedono spesso l’aggiunta di varie sostanze nutritive addizionali.

Una caraffa ed un bicchiere con del latte dentro
Una caraffa ed un bicchiere con del latte dentro (Pixabay)

E proprio per questo motivo sono molti gli esperti in ambito nutrizionale che ritengono il latte animale migliore di quello vegetale. Perché è più completo e non necessita invece di alcun intervento suppletivo.

Il consiglio dato poi da dietologi e nutrizionisti riguarda la frequenza alla quale attenersi per bere il latte animale. Due porzioni, massimo tre, intese come un bicchiere pieno od una tazza piena tra la metà ed i tre quarti, rappresenta la misura ideale. In termini di cl siamo su una media di 210-230 circa.

Avremo il giusto pieno di sostanze che ci servono oltre ad un senso di sazietà che farà in modo da placare l’istinto di mangiare al di fuori dei pasti. Il latte è molto indicato per fare calare il rischio di contrarre patologie cardiovascolari, ipertensione e diabete, in maniera cronica. Ovviamente sempre previa una corretta assunzione. Questo vale anche per quello vegetale.

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