C’è un fattore molto spiacevole che riguarda il latte per neonati e che può esporre i bebè ad un rischio da non sottovalutare.

Latte per neonati contaminato da livelli di olio di colza in eccesso. Questa è la scoperta che hanno compiuto gli esperti dell’Istituto Federale Tedesco per la valutazione dei rischi alimentari, il BFR.

Un neonato che beve dal biberon
Un neonato che beve dal biberon (Foto Canva)

Lo scopo era determinare gli effetti collaterali della assunzione di acido erucico contenuti nel latte per neonati artificiale od in quello di proseguimento. Inoltre tale sostanza è prevista anche in alimenti per i più piccoli. L’acido erucico costituisce fino al 50% dell’olio dei semi di colza e senape.

Dei rischi in effetti ce ne sono, a causa in particolar modo di questo acido erucico, che è possibile trovare anche in dolci di vario tipo oltre che nel latte per neonati. Inoltre è presente pure in dei mangimi.

Una normativa dell’Unione Europea stabilisce nello 0,4% del totale dei grassi di un alimento la quantità massima di olio di colza tollerabile. L’acido erucico al suo interno può concorrere a causare una particolare patologia cardiaca nota come lipidosi del miocardio, che risulta comunque reversibile e curabile.

Latte per neonati contaminato, quando può esser pericoloso

Gli esperti hanno notato delle conseguenze negli animali, come variazioni del peso di alcuni organi interni e del muscolo scheletrico. Questo sempre in situazioni di assunzione prolungata e continua nel tempo.

Del latte appena versato in un biberon
Del latte appena versato in un biberon (Foto Freepik)

La quantità minima da potere assumere ogni giorno non dovrebbe invece superare i 7 mg quotidiani per ogni chilo di peso corporeo.

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Quantità che si indica con la dicitura mg/kg p.c. L’istituto Federale Tedesco per la valutazione dei rischi ha notato come non ci siano effetti collaterali per l’assunzione di acido erucico fino allo 0,2% quotidiano in infanti fino dai 6 ai 12 mesi di età.

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In tutti i casi occorre fare attenzione ed usare cautela, come consigliato da qualunque esperto. In caso di dubbi anche in ambito alimentare conviene sempre chiedere il consiglio di un pediatra.

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