Emerge un dato estremamente allarmante che riguarda il latte per neonati. Si tratta davvero di una pessima notizia.
Latte per neonati, uno studio pubblicato su ScienceDirect pone l’accento su un aspetto importante per la salute dei bimbi. La cosa riguarda gli Stati Uniti ma può avere molto facilmente risonanza mondiale, includendo pure l’Italia in ciò. Questa rilevazione scientifica, che si è avvalsa di attente analisi su campioni di latte per neonati estrapolati da decine e decine di marche in vendita, ha portato alla scoperta di un aspetto controverso.

Infatti è venuto fuori che molte delle formule poste in commercio presentano un quantitativo di zuccheri aggiunti molto ingente. In certi casi viene superato anche di gran lunga il limite massimo consigliato dalle autorità sanitarie. Lo studio ha analizzato complessivamente 73 formule diverse, suddivise tra le più popolari e commercializzate nel mercato americano.
Perché non dare zuccheri ai neonati?
La conclusione più preoccupante riguarda il contenuto di zuccheri, Molte di queste formule contengono oltre il 50% di zuccheri aggiunti, con alcuni prodotti che superano addirittura l’85-90%. Per fare un confronto, si tratta di quantità di zuccheri che equivalgono, in media, a due lattine di soft drink zuccherati al giorno, una quantità che i ricercatori definiscono “assolutamente inaccettabile” per i neonati, i più vulnerabili tra i consumatori.
Il problema si acuisce nelle formule etichettate come “gentle” (delicate) o “senza lattosio”. Questi prodotti, spesso scelti dai genitori per via delle loro caratteristiche apparentemente più delicate o adatte a bambini con problemi di digestione, tendono a contenere meno lattosio – il principale zucchero naturale del latte materno – e più zuccheri raffinati come sciroppo di mais, fruttosio e glucosio.

La presenza di questi zuccheri “raffinati” può contribuire a un rapido aumento di peso nei neonati, favorendo lo sviluppo di obesità infantile e squilibri metabolici già nelle prime fasi di vita. Una delle criticità principali evidenziate dallo studio riguarda la mancanza di chiarezza nelle etichettature. Troppi zuccheri già da così piccoli possono causare maggiore esposizione di carie ai denti, obesità e problemi gastrointestinali.
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I risultati del test sono impietosi
La statunitense Food and Drug Administration (FDA) non pone un obbligo di distinzione tra zuccheri naturali e zuccheri aggiunti, incredibilmente. E la cosa potrebbe dare adito a delle facili situazioni equivoche o comunque di dubbio. Non si può sapere, al momento dell’acquisto, a quanto ammonta il valore di zuccheri artificiali presenti in questo o in quel latte per neonati.
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E gli zuccheri aggiunti risultano essere presenti in maniera indifferente tante nelle formule standard di latte per bambini che in quelle con meno lattosio e nelle formule speciali. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) d’altro canto raccomanda caldamente l’allattamento al seno. Ma non sempre è possibile, per molte donne, procedere in tal modo.

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E purtroppo la mancanza di congedi parentali retribuiti e di supporto alle madri rappresenta un ostacolo concreto, spingendo molte famiglie verso l’utilizzo di formule artificiali. Ma solamente l’8% delle formule osservate sono soggette a buoni risultati in quanto a limitazione di presenza di zuccheri aggiunti.