Marco Bianchi ha deciso di ricordare sui social una persona molto importante per lui, oltre che determinante nel suo percorso lavorativo. Lo chef, per questo, ha voluto condividere sul web una frase detta proprio da colui che, per certi versi, gli insegnato a guardare alla vita con occhi nuovi e diversi.
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Chi negli anni ha avuto modo di seguire la carriera di Marco Bianchi sa che tutto per lui comincia dopo il diploma tecnico di ricerca biochimica all’Istituto di ricerca Farmacologiche Mario Negri mettendosi in gioco in vari campi lavorativi fin quando non diventa un divulgatore scientifico, prima ancora che l’amore per la cucina prendesse il sopravvento grazie anche alla pubblicazione di vari libri.
Il ruolo di divulgatore scientifico per Marco Bianchi arriva grazie all’incarico con la Fondazione Umberto Veronesi, insieme al quale continua in modo attivo a collaborare ancora oggi. Non a caso, ecco che proprio su questo legame oggi si concentra l’attenzione mediatica per lo chef.
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Marco Bianchi il ricorso sui social | La commemorazione du Umberto Veronesi.
Il grande lavoro fatto dalla Fondazione Umberto Veronesi, ancora oggi, rappresenta un qualcosa di molto importante in Italia e non solo, grazie all’impegno che viene messo in campo scientifico.
Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, infatti, la Fondazione Veronesi continua ad avere un ruolo molto importante anche nella vita e carriera di Marco Bianchi che in queste ore ha condiviso nella sua pagina un post commemorativo dedicato proprio al professore Umberto Veronesi. Qui, dunque, è possibile leggere: “Una delle meraviglie del mondo in cui viviamo,- sosteneva il professor Umberto Veronesi – è proprio la multiformità, la varietà e l’infinita fantasia che presiedono all’organizzazione della vita, e non sempre nella direzione di propagarla. Per quanto riguarda noi esseri umani, trovo riduttivo e tirannico voler confinare l’istinto d’amore nella sola riproduzione della specie. Va contro l’infinita libertà della mente, che coincide con la libertà dell’individuo”.
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