Riguardo alla discussione sorta sulla contaminazione da idrocarburi in diverse merendine confezionate giunge la spiegazione di alcuni produttori coinvolti.

merendine confezionate
Contenuto nocivo di sostanze presenti in eccesso nelle merendine confezionate Foto dal web

Pochi giorni fa, in materia di merendine confezionate e di sostanze potenzialmente nocive inserite al loro interno per conferire esse sapore e bell’aspetto, c’era stata una apposita indagine svolta dalla rivista ‘Il Salvagente’.

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I risultati mostrati erano stati decisamente controversi, con valori ritenuti al di là della soglia di sicurezza in ben 20 dei 29 prodotti testati. Si tratta di merendine confezionate di marche molto famose, facilmente reperibili in ogni supermercato o negozio di alimentari d’Italia. Sotto accusa c’è la presenza di idrocarburi di oli minerali che migrano in tali prodotti, destinati principalmente ai bambini. Cosa che può avvenire durante i processi industriali richiesti e nello specifico nella fase che riguarda gli imballaggi. ‘Il Salvagente’ riferisce di avere trovato delle tracce di idrocarburi saturi di oli minerali in queste misure: da 0,50 a 129 mk/kg. Ed a riguardo non esiste una precisa direttiva da parte della Commissione Europea, per la quale non ci sono dei limiti massimi negli alimenti.

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Merendine confezionate, le aziende rassicurano: “I nostri metodi riducono i rischi”

Ma le sostanze individuate – il Mosh ed il Moah – sono indubbiamente pericolose in quanto una si accumula nei tessuti e può essere responsabile di danni. Mentre l’altro è potenzialmente cancerogeno. Su questa questione si esprimo alcune aziende del settore. La Ferrero risponde a ‘Il Salvagente’ di lavorare – al pari di tutti gli altri suoi partner della filiera – per trovare soluzioni tecniche che possano ridurre il più possibile la migrazione della benché minima traccia di oli minerali nei prodotti realizzati. E fa sapere che, per i suoi imballaggi primari, utilizza solamente “fibre vergini di filiere certificate sostenibili e non materiali riciclati di nessun tipo”. E poi Lidl: “Facciamo riferimento al Documento di posizione per una alimentazione consapevole”. In esso vengono descritti i processi che garantiscono una alta qualità di sicurezza dei prodotti offerti. Tutte le aziende si pongono poi la riduzione di Mosh e Moah nei loro prodotti.

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