La tavola non è solo creatività e scoperta di nuovi sapori, perché quelli vecchi non ci abbandonano mai: come la minestrina della nonna, sempre speciale
Fa freddo, servono dei comfort food e non c’è nulla di meglio che ripescare i vecchi ricordi, quelli che non tramontano mai. Come la minestrina della nonna che ci ha sempre riscaldato nei momenti importanti senza tradire.
Uno dice minestrina e pensa a quella degli ospedali, spesso senza sapore. Invece ci sono fantasia e amore anche in un piatto così semplice, buono e diretto. Lei la preparava con un brodo a base di verdure, quello classico con cipolla, sedano e carote. Poi però aggiungeva anche le patate e a rotazione aggiungeva una volta la pasta corta e un’altra il riso per dare più sostanza. Ecco come la la ricordo e come la preparo.
Non ci sono trucchi speciali per questa minestra della nonna, perché la cucina di una volta era semplice e diretta. Per dare più sapore al brodo vegetale, lei aggiungeva anche un paio di croste di parmigiano (oppure grana padano), che raschiava bene con un coltello e lavava sotto acqua corrente. Sono anche buonissime da mangiare.
Ingredienti:
450 g di patate
Laviamo e sbucciamo le patate, poi le tagliamo a cubetti e le teniamo da parte. Sbucciamo e tritiamo la cipolla, poi la aggiungiamo in un tegame alle patate e a tre cucchiai di olio extravergine d’oliva.
Accendiamo a fiamma moderata lasciando stufare patate e cipolla insieme per circa dieci minuti. A quel punto versiamo il brodo vegetale tenuto in caldo. Quanto ce ne serve? Quello che basta per coprire completamente le patate.
Insaporiamo con il rametto di rosmarino e lasciamo cuocere per 15 minuti circa regolando di sale. Poi aggiungiamo i ditalini insieme al concentrato di pomodoro. Portiamo la pasta a cottura, per 10-12 minuti al massimo, aggiungendo poco alla volta altro brodo caldo.
La minestrina della nonna è pronta, calda e fumante. La completiamo con una generosa dose di parmigiano fresco e la serviamo subito, perché il freddo si combatte anche a tavola. La mangiamo e ci riconciliamo con il mondo.
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