Il pane in cassetta è oggetto di una analisi approfondita che riguarda tutta una serie di proprietà. Ci sono dei nomi che non brillano.

Pane in cassetta le analisi sulla qualità
Pane in cassetta le analisi sulla qualità Foto dal web

Il pane in cassetta è un alimento che è molto facile da trovare al supermercato. Ed il cui acquisto comporta non poca comodità visto che ci consente di preparare dei manicaretti saporiti in poco tempo.

Dai tramezzini ai toast ai panini, fino ad altro, possiamo farcire il pane in cassetta come vogliamo. Ma i risultati di un test condotto da “60 Millions de consommateurs”, una rivista francese dedicata ai consumatori, mette in guardia da quelle che sono le marche migliori.

Delle diverse marche di pane in cassetta di tutte le varianti (per hamburger, hot dog o bagel) ce ne sono alcune che risultano in assoluto le peggiori e che sono vendute anche in Italia.

Pane in cassetta, chi è che non brilla

Non hanno ottenuto un buon risultato i marchi Auchan, Lidl e Carrefour, in quella che è una lista composta da 28 prodotti differenti. La problematica maggiormente riscontrata riguarda una eccessiva presenza di pesticidi presenti nella farina impiegata tra gli ingredienti.

La buona notizia però è che, anche nei casi più infelici, la quantità massima registrata è risultata di gran lunga inferiore rispetto a quello che è il limite massimo di sostanze estranee consentito dalle normative attualmente vigenti in materia di sicurezza alimentare.

I risultati di “60 Millions de consommateurs” in materia di qualità del pane in cassetta fanno si che i risultati meno buoni siano registrati dai panini Harry’s. Ma anche quelli “Hot Dog Breads” di Fournée Dorée, “Sesame Bagels” del marchio U e nei “Sesame Bagels to guarnire” di Auchan sono presenti dei pesticidi, seppure in quantità minime.

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Male anche i biologici

E pure 9 su 10 tra i panini biologici testati hanno dei pesticidi al loro interno, con in particolare la presenza di cipermetrina. In questo caso i risultati peggiori sono dei maxi hamburger di farina integrale a marchio Carrefour Classic.

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C’è da dire che almeno non è presente il famigerato ossido di etilene, più volte riscontrato in diversi alimenti nel corso dell’ultimo anno. Così come erano totalmente assenti le micotossine. E questo indica che sono rispettati al meglio tutti i paletti per una buona conservazione.

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Una ulteriore criticità però è venuta fuori: iltre il 90% dei prodotti analizzati presenta presenza di additivi, sale e zuccheri aggiunti, oltre a diversi altri additivi ed a poche fibre.

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